La scena prog giapponese è piena di talenti ed ecco questa
formazione che fin da questo debutto si dimostra ricca di spunti interessanti.
In realtà il gruppo si è formato nel lontano ’86
per opera del chitarrista Kenji Tanaka e del batterista Katsu Sato
sulle ceneri dei Libido, con un sound che inlobava influenze progressive
rock e jazz. Una lunga gavetta, tanti cambi di formazione che stanno
ancora oggi affliggendo l’organico del gruppo. Da rilevare l’amicizia
che lega i nostri con i grandi KBB, infatti il violinista Tsuboy appare
come guest e il bassista ha sostituito (sempre come guest) il neo
dimissionario Koike che ha registrato il presente disco.
Ma in definitiva è la musica che questi musicisti hanno proposto
che ci interessa da vicino. Questo cd ci presenta cinque lunghe composizioni
intrise di prog rock diretto e di partiture all’insegna di un
jazz molto ritmato, con un grande groove e un gusto splendido per
le melodie che si esprime al meglio nelle delicate parti vocali ad
opera della singer Sayuri Aruga. Spesso però le parti strumentali
prevalgono su quelle cantate, ma il mix è quanto mai riuscito,
le parti sono molto ben bilanciate e tengono alto l’interesse
dell’ascoltatore durante tutto lo svolgersi di questo dischetto
veramente piacevole.
Gli Interpose sembrano avere una vita piuttosto travagliata, ma questo
è il loro momento, la loro occasione per ritagliarsi un meritato
spazio nell’Olimpo del prog dagli occhi a mandorla e chissà
che non ci riescano, io tifo per loro. GB
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