Armando Greco è un chitarrista milanese, nel 2016 ha dato vita
a questo progetto dove fa confluire diverse idee. Partendo da vari
spunti musicali e letterari arriva ad una sintesi artistica ambiziosa.
Rock, psichedelia, elettronica, cultura manga e altro si mescolano
per rileggere il presente e provare ad immaginare un futuro fatto
di luci e ombre. Al suo fianco troviamo la bassista Cristina Tirella.
Storie di cyborg umanoidi si intersecano a quelle delle persone e
i confini diventano sempre più sottili. Un’intro tra
l’acustico e l’elettronico apre in modo malinconico il
disco, in sottofondo una voce recita dei versi dal sapore ambiguo
ed ecco partire il primo brano “Londra”, l’incedere
trip hop ha qualcosa di nostalgico, un’altra voce che sembra
uscire da una radio, quindi impersonale, ripete più volte le
parole “parla Londra, è cessata la pioggia… è
cessata la pioggia”, come fosse un nuovo inizio. “Io e
te sulla Piramide” è più claustrofobica, il contesto
è sempre quello di un rock elettronico, di buona presa, le
voci ripetute sono usate quasi più come strumento e mettono
un senso di disagio. “Amore (003 e 009)” parla di due
cyborg che si innamorano, i suoni sono cupi e metallici, ma c’è
anche un alone di speranza. Chiude “Guerra” che non è
un inno bellico e nemmeno un dramma in corso, piuttosto sembra uno
scampato pericolo.
Armando è un artista problematico, la sua musica interroga
l’ascoltatore, ovviamente serve un pubblico che abbia voglia
di mettersi in gioco con un ascolto non superficiale, cosa che oggi
sembra sempre più difficile, ma la tenacia e la costanza potrebbero
premiare i suoi sforzi. GB
altre recensioni: Fiori Recisi; La
Chiave di Berenice
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