Nel jazz il fascino di confrontarsi coi classici è sempre molto
forte, un fascino a cui non è rimasto indenne nemmeno il talentuoso
Holdsworth, che per il suo nono sigillo solista ha voluto omaggiare
alcuni grandi nomi in compagnia di Gordon Beck alle tastiere, Gary
Willis al basso e Kirk Covington alla batteria, ovviamente tutti musicisti
eccellenti.
Il primo omaggio, quasi ovviamente, va al grande John Coltrane con
la reinterpretazione di “Countdown”, una pratica svolta
con consumata abilità, un’esecuzione ineccepibile, dove
il gusto per il classico jazz si fonde con sonorità ineguagliabili.
Il secondo omaggio va ad un altro gigante del jazz, Django Reinhardt
con “Nuages” ed ecco una cascata di suoni morbidi e raffinati,
con grande evidenza delle tastiere di Beck. Poi è il turno
di Irving Berlin e della sua “How Deep is the Ocean”,
il ritmo accelera e gli altoparlanti si riempiono di una cascata di
note, legate tra loro da virtuosismi sopraffini. Il quarto brano estratto
è “Isotope” di Joe Henderson e si continua sulla
scia dei precedenti davvero difficile aggiungere altro, Henderson
è l’unico artista di cui vengono proposti due brani,
infatti in conclusione troviamo anche “Inner Urge”. Anche
il tastierista Beck offre due brani per questo album, quello che dà
il titolo al disco e “San Marcos”, ovviamente essendo
Gordon fra i musicisti coinvolti nel progetto, ho considerato diversamente
il suo contributo rispetto a quello di Herderson, ma in fondo la sostanza
non cambia. A sorpresa in questa compilation troviamo un brano che
non appartiene al jazz, “Norvegian Wood” dei Beatles,
ma vi assicuro che se non conoscete l’originale, manco ve ne
accorgete, Allan e soci con grande creatività la rielaborano
e la fanno diventare un vero e proprio standard. L’ultimo brano
(non in scaletta, ma in ordine di autore) è “Very Early”
di Bill Evans e come potete immaginare la parte del leone è
per le tastiere.
Un disco di gran classe, si potrebbe dire che Holdsworth abbia voluto
giocare sul sicuro, ma sarebbe davvero riduttivo, un musicista del
suo calibro, che ha dosato i dischi lungo la sua carriera, non ha
certo pensato a questo titolo per fare cassa, piuttosto ci ha regalato
un momento di estasi musicale, ovviamente se vi piace il jazz. GB
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