Questa formazione rappresenta il classico “dream team”
in ambito jazz e fusion, i nomi non hanno certo bisogno di grandi
presentazioni, si tratta di quattro numeri uno nei rispettivi strumenti,
gente che ha fatto scuola e che ha influenzato innumerevoli generazioni
di musicisti. Di fronte a tanta grazia si ha quasi una sorta di timore
reverenziale nell’accostarsi a questo doppio cd dal vivo registrato
nel 2007.
Blues For Tony a discapito del titolo, non contiene del blues, almeno
non nel senso classico del termine, ma nemmeno in altri sensi, perché
le undici tracce presenti sono tutte nel segno della fusion, se poi
vogliamo si possono trovare nelle armonie tipiche del blues, ad esempio
in brani come “San Michele”, ma sono sempre stemperate
in un contesto abbastanza distante dall’idea che ciascuno si
è fatta di questo genere musicale. Piuttosto questo doppio
cd raccoglie in circa un’ora e mezza un’impressionante
serie di virtuosismi, dalla chitarra sognante e immaginifica di Allan
Holdsworth, alle tastiere impertinenti di Alan Pasqua, dalle ritmiche
pulsanti del basso di Jimmy Haslips al drumming perfetto e fantasioso
di Chad Wackerman. Non si trova una nota fuori posto nelle continue
improvvisazioni di questi giganti, che ci deliziano con le loro esibizioni
di gusto e tecnica fuse insieme. Non ha molto valore cercare di descrivere
i singoli brani, perché questo è un album che si ascolta
dall’inizio alla fine in silenzio, gustandosi il più
possibile.
Quando ci si accosta a nomi di questo calibro ci sono sempre molte
aspettative e queste a volte sono un rischio, ma non in questo caso,
perché questo è un disco superlativo, di quelli che
qualcuno vuole vivisezionare, per gustarne ogni sfumatura, ma buono
anche per chi vuole, in tutta semplicità, gustarsi della grande
musica per il puro piacere di farlo. GB
Altre recensioni di Holdsworth: Hard Hat
Area; None Too Soon; Flat
Tire
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