Abbandonate le sonorità morbide e filtrate di “Human
Zoo” gli Svizzeri ritornano con questo decimo lavoro decisamente
più grezzo e chitarristico.
Novità nella line-up, Mandy Meyer abbandona per ritornare con
i suoi vecchi amici Krokus (la più famosa band Svizzera di
Hard Rock) ed il suo posto viene ricoperto da Freddy Scerer.
I Gotthard sono insieme dal lontano 1990 ed hanno conseguito gia il
Diamond Award, sei dischi di platino, sei d’oro, due doppio
platino, un triplo platino ed il singolo d’oro “Heaven”,
questo tanto per chiarire con chi abbiamo a che fare.
Nel nuovo “Lipservice” ci dimostrano che la musica non
è solo arte, ma soprattutto uno stile di vita e chi ancora
non lo ha capito deve scordarsi di comporre dischi come questo. In
esso si raccolgono ispirazioni Def Leppard, Aerosmith, Deep Purle
e Led Zeppelin, il tutto rivisitato ovviamente in ottica Gotthard.
“All We Are” apre le danze in maniera orecchiabile, in
qualche modo mi ricorda certi passaggi di “Wheels Of Steel”
dei Saxon. “Dream On” è un motivetto allegro e
terribilmente Rock, questa volta sono i Van Halen a venirci incontro.
“Lift’U’ Up” è giocoso ed allegro,
scritto sulle note della batteria di Hena Habbegger. A questo punto
dell’ascolto, con un arpeggio di chitarra, ecco sopraggiungere
la prima ballata del cd, “Everything I Want”. I nostri
sanno divincolarsi bene nei meandri dei nostri sentimenti. La freccia
di Cupido, “Cupid Arrow”, riporta con il suo tempo medio
il disco verso sonorità ascoltate in precedenza. “I Wonder”
segue sensuale e ruffiano, solo come il Rock di classe sa fare. Il
ritornello si stampa immediatamente in testa. Stradaiolo e polveroso
invece “I’M Alive”, portatore di esperienza anni
’80. La seconda ballata si intitola “I’Ve Seem An
Angel Cry”, con tastiere più in evidenza ed il ritornello
micidiale. Storie notturne in “Stay For The Night”, pezzo
da ascoltare in auto ad alto volume con il vento in faccia (occhio
ai punti). Pezzo abbastanza sfruttato invece risulta “Anytime
Anywhere”, pur essendo sempre canticchiabile. Con “Said
& Done” ancora una volta si sottolinea la classe dei Gotthard,
il pezzo è furbo. Dedicato agli amanti degli Aerosmith c’è
“The Other Side Of Me”, mentre la terza ballata, anzi,
semiballata, si intitola “Nothing Left At All”. Chiude
l’acustica “And Then In Goodbye” il gradito ritorno
dei svizzeri.
Questo è tutto, traete le vostre conclusioni e sapendo che
sono soprattutto un gruppo live io direi di non perderli nemmeno dal
vivo, se capitano dalle vostre parti. Famosi i loro show pirotecnici.
Buon divertimento. MS
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