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            folle viaggio spaziale di questi freakettoni svedesi è giunto 
            alla seconda tappa e il gruppo prosegue con grande convinzione lungo 
            le linee tracciate nel primo episodio: un mix molto psichedelico di 
            Hawkwind, Schulze e Floyd, con divagazioni hard prog. In altre parole 
            space rock all’ennesima potenza, un genere da culto che questi 
            musicisti sono riusciti a rivitalizzare in modo eccezionale.
 Si parte subito con i fantasmi degli Hawkwind nel riffing acido di 
            “Novaja Zemelja”, le tastiere sono dannatamente kosmiche 
            a cui si aggiunge un bellissimo inserto di flauto a dimostrazione 
            della creatività del gruppo e anche di una libertà espressiva 
            molto affascinante. “Uttan Att Veta” è più 
            hard prog nelle ritmiche, ma sempre molto settantiana. “Mean 
            Spacemachine” mantiene quello che promette nel titolo, un vero 
            viaggio cosmico con dei piloti di prim’ordine, un vero inno. 
            Il flauto di apertura di “Impressionable Sounds of the Subsonic” 
            fa pensare a Morricone in chiave space, imperdibile! Poi lungo i dieci 
            minuti il brano si trasforma via, via in un torrido hard rock molto 
            psichedelico, ma siamo sicuri di essere nel 2006? A sorpresa è 
            il turno della ballad “To Be Seen as the Underdog”, molto 
            delicata e stralunata. Non male le ritmiche della lunga “Grona 
            Hander”, psichedelia al massimo livello con gran crescendo finale. 
            C’è ancora tempo per altre due composizioni prima che 
            il lettore cd si fermi, “Todo Pasara” che è molto 
            teatrale compreso un intermezzo tribale e “Mission Completed” 
            che suggella con delicatezza un disco brillante.
 
 I FBFOS sono un gruppo fuori dagli schemi per chi ama la grande musica 
            , certamente si rivolgono ad un pubblico selezionato, ma non sarebbe 
            male davvero se questo dovesse diventare sempre più vasto, 
            avremmo sicuramente molta più buona musica in giro. GB
 
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