Rock Impressions

Conqueror - 74 Giorni
CONQUEROR - 74 Giorni
Ma.Rah.Cash
Distribuzione italiana: Venus
Genere: Prog
Support: CD - 2007

Con “74 Giorni” i siciliani Conqueror toccano il traguardo del famigerato terzo disco, quello della cosiddetta prova del nove. Non è una vera legge scritta, intendiamoci, ma generalmente un artista mostra la maturità con la propria terza realizzazione. Dopo l’esordio ed esperienze varie, il bagaglio culturale aumenta, in parole povere giunge il momento di volare o di cadere.

L’esordio di “Istinto” nel 2003 ci presenta una band gia con le idee chiare, il fondatore e batterista Natale Russo dimostra di aver assimilato la storia del Rock Progressivo, misto fra New Prog e Prog classico. Con “Storie Fuori dal Tempo” del 2005, la band matura ulteriormente e tenta la strada del concept con buoni risultati, la bella voce di Simona Rigano oramai è senza titubanze, la band coesa e l’unione fra Prog italiano degli anni ’70, tipo la Locanda Delle Fate ed il New Prog alla Pendragon, Arena, danno un risultato più che dilettevole.

Oggi nel 2007 li ritroviamo piacevolmente con questo nuovo album dal titolo “74 Giorni”, suddiviso in tredici tracce, tutte di ampio respiro. La musica è soavemente elegante, quasi carezzevole, il Sax ed il flauto di Sabrina Rigano donano spazialità ed eleganza ai brani. Non c’è il cosiddetto passo più lungo della gamba, i ragazzi sono tutti musicalmente preparati ma saggiamente non danno sfoggio di inutili tecnicismi, concentrandosi solamente sulla struttura melodica del pezzo. Gia dall’iniziale “Maschere di Uomini” si entra con tutte e due i piedi nel loro mondo color pastello, registrando per la cronaca un bell’assolo di chitarra nel finale da parte di Tino Nastasi. Emozionanti i tre minuti della strumentale “Il Viaggio”, ancora una volta sorretti dalle chitarre e dall’ottima ritmica di Russo. Ma sarebbe riduttivo comprimere tutto in una rapida carrellata critica dei singoli brani musicali, non renderebbe giustizia ad un lavoro maturo, scevro di frangenti privi di interesse. “Orca”, la solare e mediterranea “Limbo”, insomma un procedere piacevole nell’ascolto.

I Conqueror hanno optato per unire storia Progressive dal bagaglio culturale italico al commerciale, colpire l’ascoltatore con grazia ed intelligenza, senza cadere mai nello scontato. Una prova maiuscola che se devo essere sincero , mi aspettavo da loro, i sentori li avevo avuti gia. Si, i Conqueror sanno volare, peccato sarebbe non viaggiare con loro. MS


Altre recensioni: Storie Fuori dal Tempo; Istinto; Madame Zelle


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