| Avevo 
            recensito il primo disco “The 1st Chapter“ con enfasi, 
            avevo scoperto un gruppo nuovo di Prog Metal più distante dai 
            soliti stilemi. Meno Dream Theater, pochi Symphony X, anche se le 
            influenze inevitabilmente sono obbligatorie, ma per il resto avevo 
            trovato in loro grande personalità ed una voglia speciale di 
            fuoriuscire dai soliti canoni.
 Giunge ora nelle mie mani il secondo cd dal titolo “Isolate“ 
            e non vi nascondo che mi sento eccitato per l’evento. Ma cosa 
            succede? Dream Theater, Symphony X e compagnia bella ritornano alle 
            mie stanche orecchie. Scale Metal Progressive trite e ritrite, ma 
            dove sono finiti i miei Circus Maximus? Non che il disco sia brutto, 
            per carità, un gran bel ascoltare, non c’è che 
            dire, ma la personalità di cui parlavo sembra essere stata 
            sopita dalla solita voglia irrefrenabile di mettere in mostra i cosiddetti 
            muscoli.
 
 Grande accademia dunque in ogni pezzo, uno su tutti è “Sane 
            To More”, sembra uscito da “Awake”. Certo che è 
            bello, ci mancherebbe altro, ma la parola Progressive ha un suo significato, 
            sinonimo di crescita, arricchimento. Più interessanti risultano 
            i momenti rockettari, quasi alla Pretty Maids. La voce di Michael 
            Eriksen è sempre bella e cristallina, intelligente nel non 
            strafare, mentre le tastiere di Espen Storo ricoprono un ruolo decisamente 
            sopra le righe, quasi di primo piano. Davvero bella la ballata di 
            turno, ma anche in questo caso ricadiamo nella solita buca. Cosa si 
            deve fare oggi 2007 per cercare di uscire da queste sabbie mobili, 
            credo che lo sappiano solo Porcupine Tree, Beardfish, Three e pochi 
            altri.
 
 Il disco lo consiglio caldamente sia a chi si vuole avvicinare mestamente 
            a questo mastodontico genere musicale per la prima volta, sia agli 
            amanti di buoni assolo di chitarra , visto che di tanto in tanto qualcosa 
            fuoriesce dalle mani di Mals Hangen. Anche ai veri fans di Prog Metal 
            sono sicuro che piacerà da morire, gli ingredienti ci sono 
            davvero tutti per un grande ascolto, ma personalmente mi sento deluso, 
            speravo in una diversa evoluzione, visto l’esordio. Devo mettere 
            sulla bilancia anche il fatto che oramai ho ascoltato così 
            tanti gruppi del genere che credo di essere andato in overdose, questo 
            è vero, ma allora perché con alcuni dischi questo non 
            mi accade? Il mio intuito difficilmente sbaglia e credo che se i nostri 
            non cambiano rotta al più presto, saremo noi a dimenticare 
            in fretta il loro nome.
 
 Per gli amanti del suono dico che la produzione è buona e nitida, 
            anche se a volte le tastiere sono troppo in evidenza. Bravi, ma…. 
            Attenzione. MS
 
 Altre recensioni: The First Chapter
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