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            È passato solo un anno dall’uscita del primo album di 
            questa sorprendente band inglese ed ecco arrivare il secondo capitolo. 
            I Circulus hanno fuso nel loro sound elementi di musica medievale 
            e prog psichedelico in modo mirabile e sembrano uscire direttamente 
            dai primi anni settanta. Sicuramente un gruppo che suona un po’ 
            anacronistico, ma è una scelta consapevole e voluta, una sorta 
            di integrità artistica che non mancherà di trovare estimatori 
            qualificati.
 Il gruppo è composto da sette elementi, ma la formazione non 
            viene specificata, si possono ascoltare comunque gli strumenti di 
            un classico gruppo di rock psichedelico con l’aggiunta del flauto 
            e di due voci maschile e femminile. Niente a che vedere però 
            con l’uso attuale che si fa dei due cantanti, piuttosto il gruppo 
            propone una visione molto poetica e romantica che nel canto esprime 
            tutta la sua forza lirica. L’uso del flauto non deve far pensare 
            nemmeno ai Jethro Tull, perché i Circulus ne danno un’interpretazione 
            molto delicata. Ascoltando i Circulus è difficile trovare degli 
            elementi di paragone con altri gruppi a meno di andare a pescare nei 
            meandri del folk rock inglese con formazioni da culto quali i Gryphon, 
            gli String Driven Thing a cui va aggiunta una vena psichedelica incantevole.
 
 Il nuovo album riprende il cammino intrapreso col primo, ma i nove 
            brani proposti sono velati di una maggiore tristezza e risultano pertanto 
            molto più intimisti e poetici. Una musica che scende nell’animo 
            con grande dolcezza e accarezza le corde più intime della nostra 
            sensibilità. Ma non è musica sdolcinata, piuttosto è 
            musica che preferisce accarezzare invece di colpire, mentre le melodie 
            sono così incantevoli e originali che ci si perde, come quando 
            si entra in un bellissimo giardino e non si vorrebbe più uscirne.
 
 Questo album è una vera perla, un tesoro segreto in un mare 
            di confusione, che merita di essere trovato e custodito con devozione. 
            GB
 
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