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            trio internazionale di chitarra acustica nato all'ombra di uno dei 
            tanti progetti artistici di Robert Fripp (King Crimson) e che risponde 
            al nome CGT è tornato con un nuovo album. Questo ensamble ci 
            ha già deliziato con i suoi virtuosismi in una manciata di 
            albums uno più bello dell'altro, anche se il mio preferito 
            è quello con i nostri accompagnati da Tony Levin e Pat Mastellotto 
            (CGT+2).
 In Whitewater Hideyo Moriya, Paul Richards e Bert Lams tornano ad 
            esprimersi nel loro tipico contesto acustico, ma la sorpresa è 
            che troviamo dei sorprndenti ed entusiasmanti brani elettrici. La 
            produzione è affidata all'amico Tony Levin che, se il mio udito 
            non mi inganna, partecipa anche ad alcuni brani con il freetless bass, 
            purtroppo non ho il booklet e la bio non ne parla.
 
 L'avvio è affidato alla dolce e malinconica "The Marsh", 
            dove più che i virtuosismi conta il feeling e l'emozionalità 
            del brano. "Atlantis" è un po' più decisa 
            e ritmata, ma è ancora la poesia a predominare. La magia e 
            i virtuosismi arrivano finalmente in "Skyline" ed è 
            un vero piacere. In "Mee-Woo" su un morbido tappeto di arpeggi 
            raffinati entra anche una timida chitarra elettrica e si sente il 
            freetless bass in sottofondo. "Prelude Circulation BWV 988" 
            è una partitura classica che fa pensare a Bach. "Cantharsis" 
            è virtuosismo magico, di quello che ti conquista anche se non 
            sei un patito del genere. "Cosmo Calypso" sa di sole e di 
            mare, di spiagge sterminate e di feste sulla spiaggia. "Whitewater" 
            potrebbe essere un brano prog, un po' Yes e un po' hard rock, ma è 
            musica acustica e della miglior specie, una prova superlativa. Suggestiva 
            è pure "Led Foot" col suo giro ipnotico, ma quando 
            entra la chitarra elettrica sono vere scintille e grandi brividi, 
            ascoltare per credere. Altro brano fra l'elettrico e l'acustico è 
            "Red Iguana". Chiusura alla grande col divertente western 
            alla Morricone di "Ghost Riders on the Storm".
 
 I CGT sono dei musicisti da seguire, perché sembra proprio 
            che vogliano continuare a sorprenderci ancora a lungo. GB
 
 Altre recensioni: CGT + 2; A 
            Christmas Album; The First Decade
 
 Interviste: 2003; 2005
 
 Live reportage: 2007
 
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