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            Di Paolo Catena vi abbiamo già parlato in occasione dei suoi 
            lavori a nome P.C. Translate e del disco solista di Lola Sprint, in 
            cui Paolo aveva messo uno zampino, se non altro come ispiratore e 
            sostenitore del percorso artistico di Lola, per cui non mi ripeterò 
            con note biografiche, voglio solo sottolineare che oggi è la 
            prima volta che Paolo esce con un disco col suo vero nome. Ci sono 
            voluti circa trent’anni per abbandonare del tutto il suo pseudonimo 
            inglese, Paul Cat, P.C. Translate, rimandavano tutti in qualche modo 
            al nome inglese, oggi Catena è arrivato ad utilizzare il suo 
            vero nome e non è un caso, almeno per chi lo conosce bene. 
            Il cammino di “liberazione” dal suo passato sembra giunto 
            ad una svolta decisiva.
 
 Ma veniamo a questo disco, che i fans di Catena aspettavano da tempo, 
            anche perché le ultime produzioni erano piuttosto brevi, questo 
            invece è un vero e proprio cd con undici tracce per oltre settanta 
            minuti di musica. Devo fare una premessa però, non si può 
            capire questo disco senza conoscere la storia artistica e personale 
            di Paolo, Catena è arrivato a questo disco dopo aver percorso 
            un lungo cammino, non solo musicale ma anche spirituale, Quadrimusicali 
            non è un disco di “canzoni”, si tratta di musica 
            sperimentale, molto vicina all’elettronica, del resto Paolo 
            è sempre stato un vero sperimentatore e in questo nuovo lavoro 
            conferma pienamente il suo essere un artista sempre in ricerca. L’arte 
            figurativa, la pittura è una vecchia passione di Paolo e quindi 
            è stato naturale per lui associare queste due forme d’arte. 
            Ne è uscito un disco ipnotico, denso di sonorità magnetiche, 
            avvolgenti, astratte, immateriali, come del resto sono i quadri di 
            Paolo. Arte sensoriale. Abbandonate il doom e per certi versi anche 
            il dark sound, oggi Catena viaggia verso la luce, sul cd ci sono alcuni 
            riferimenti al tetragramma, il nome ebraico di Dio, ma questi non 
            sembrano direttamente collegati alla musica proposta, però 
            ci dicono qualcosa di Catena oggi, un artista sempre in ricerca, che 
            non fa mai musica banale o di facile presa (pur avendo capacità 
            e conoscenze per farla), piuttosto è musica che ci obbliga 
            a intraprendere un cammino di ricerca interiore. Una scelta volutamente 
            controcorrente, che Paolo affronta con grande dignità artistica, 
            anche se molti potrebbero non capire questo suo disco così 
            anomalo e complesso, ma spero di essere almeno in parte riuscito a 
            darvene un’idea. Le musiche sono quasi interamente strumentali, 
            tranne un brano cantato da Lola Sprint, mentre altre volte è 
            lo stesso Paolo a mettere in gioco la sua voce che, come sapete, usa 
            come fosse uno strumento.
 
 Musica come pennellate di colore, colore vibrante come musica, una 
            intersecata dall’altro, un mix che Catena ha giocato su tinte 
            fosche, comunque legate ad un essere “dark” anche se il 
            cammino non è rivolto alle tenebre, anche perché in 
            fondo l’essere “dark” è sempre stato esistenzialista 
            e spirituale, ecco questo disco di Paolo è proprio molto “spirituale”, 
            forse non nel senso che potreste immaginare, ma se riuscirete a trovare 
            questa chiave di interpretazione, allora riuscirete a capire il senso 
            del percorso artistico di Paolo Catena. GB
 
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 Parlare di ritorno, questo di Paolo Catena forse non è del 
            tutto adeguato, perché l'artista pesarese ci ha abituati nel 
            tempo a questi mordi e fuggi sonori, personalmente ne sentivo la mancanza 
            già da tempo e "Quadrimusicali" cade proprio a "pennello".
 Non sono qui a scrivere tutta l'annosa storia di Catena, notoriamente 
            descritta nel tempo dalle riviste musicali ed oggi anche dai numerosi 
            siti internet, lascio quindi a voi la curiosità di scoprire 
            questo immenso artista italiano. Ricordo soltanto che l'ultima apparizione 
            sonora risale al 2010 con il disco di Lola Sprint e The Cat, sua compagna 
            di viaggio nelle numerose e vulcaniche idee. Negli ultimi anni Catena 
            ritorna alla pittura, proprio perché poliedrico ed ispirato 
            dall'arte in maniera totale (teatro, poesia, scultura, fotografia...). 
            E cosa succede quando le muse si incrociano? "Quadrimusicali".
 
 Villa Almerici è il posto in cui l'ispirazione di Catena è 
            al massimo, toccando argomentazioni quali esistenzialismo, creazione, 
            poesia ed ispirandosi a personaggi storici quali Leonardo Da Vinci 
            ed il musicista J. Sebastian Bach. Ma la settecentesca villa pesarese 
            restaurata è musa soprattutto per la pittura con dipinti a 
            soffitto ed in nicchia, anche con ispirazioni mitologiche, quindi 
            riassumendo una vera e propria sede di opere d'arte.
 "Quadrimusicali" racchiude in realtà il periodo musicale 
            di Catena che parte dal 2003 al 2010, quest'ultimo vero e proprio 
            anno di realizzazione di questo album. Undici fotografie d'energia 
            sonora racchiuse nell'album ed ognuna racchiude un determinato stato 
            d'animo.
 Apre la nenia acustica di "Lode Al Creatore Jah", dove poche 
            note si ripetono ciclicamente ad ipnotizzare l'ascoltatore per entrarne 
            in un contesto mistico. "Bacterial" è una mini suite 
            di dieci minuti, dove Catena si diverte nuovamente a sfidare la stabilità 
            mentale di chi ascolta con loop di tastiere infinito, spezzato soltanto 
            da qualche intervento al limite del rumorismo. Musica da contesto, 
            da vivere in concomitanza dell'opera, la quale è rappresentata 
            nelle foto interne del booklet che accompagna il disco.
 
 "Ritorno All'Inizio Pt1" è sempre una sensazione 
            sonora prettamente psichica e le tastiere nuovamente disegnano percorsi 
            nell'aria. C'è un altro lungo viaggio mistico in "Quadrimusicali", 
            la suite "Visione" nella quale aleggiano tutte le sensazioni 
            e sembra quasi di respirare l'aria di questa Villa dal fascino tutto 
            italiano. Breve piano per "La Nostra Fragilità", 
            nervoso e fuggente e tuttavia non ha neppure senso descrivere tutto 
            un viaggio nel quale soltanto la vostra fantasia può arrivare. 
            La mia è una, la vostra è un altra e le sensazioni sono 
            differenti.
 Paolo Catena ritorna e provoca la psiche deturpandola e rovesciandola 
            come un calzino, il tutto per il nome dell'arte totale, un posto dove 
            solo pochi eletti possono transitare.
 Bentornato maestro. MS
 
 Altre recensioni: Quadrimusicali 2; Quadrimusicali 
            3; Quadrimusicali 4
 
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