Rock Impressions

Albert Bouchard - Imaginos III ALBERT BOUCHARD - Imaginos III
Mutant Reformation
Deko Entertainement
Genere: Rock / Hard Rock


Era il 1988 e usciva Imaginos, un album che ha creato miti e fantasie, doveva essere un triplo, un’opera rock fantascientifica, in tutti i sensi, per me uno dei dieci album da salvare. Da allora ho sempre sognato di vedere conclusa l’opera, trentacinque anni di attesa. Albert finalmente ha ripreso in mano il concept e gli ha dato compimento. L’attesa è finalmente finita.

Facciamo un passo indietro, il progetto di Imaginos era nella testa di Sandy Pearlman, ancora prima che esistessero i Blue Öyster Cult, e siccome Sandy è stato uno dei principali scrittori dei testi del culto, ha disseminato frammenti della storia dell’extraterrestre Imaginos in molti brani della band, però il gruppo americano non ha mai sposato fino in fondo la causa di Pearlman e non ha mai voluto dare un compimento all’opera nella sua interezza “The Soft Doctrines of Imaginos”. Solo Albert ci ha creduto, ma nel 1982 viene allontanato dalla band, in via poco amichevole. Dopo un iniziale sbandamento psico emotivo Bouchard ha iniziato a lavorare sul progetto, ma la Columbia ha imposto che il disco uscisse a nome della band, trasformando Imaginos in un ibrido e soprattutto riducendolo ad un solo singolo album. Imaginos, il “non” album dei BÖC!

Il disco conteneva alcuni brani epocali come In The Presence Of Another World e The Siege And Investiture Of Baron Von Frankenstein, dei piccoli capolavori che avevano stuzzicato la fantasia dei fan e avevano riportato il gruppo ai fasti dei primi inarrivabili album del periodo black and white. Quindi dai due capitoli mancanti ci si aspettava nuovi pezzi capaci di competere con i gioielli del passato.

Così non è stato. Imaginos II - Bombs Over Germany e questo Imaginos III – Mutant Reformation sono per lo più composti da brani già editi dalla band americana e qui riletti in modo molto creativo. Per chi sognava di ascoltare nuova musica, come il sottoscritto, un po’ di delusione c’è stata e non ci si può fare niente. Ma non è solo questo. La storia di Imaginos è ricca di riferimenti storici carichi di mistero, c’è qualcosa di orrorifico e terribile in questo personaggio che ha manovrato i destini del pianeta, causato guerre e modificato a suo piacimento gli accadimenti. Albert invece ha voluto dare una interpretazione quasi cabarettistica alla storia, ha tolto la patina di mistero, ha tolto gli accenni più inquietanti, niente più atmosfere gotiche e dark e questo lo si capisce molto bene con l’intro dal sapore circense di Welcome To Desdenovaland.

Quindi una sorta di delusione per quello che avrebbe potuto essere e non è stato nasce spontanea, rimane un senso di incompiuto, forse le aspettative erano troppo alte? Si voleva, si sperava in un’opera rock immaginifica, piena di mistero e di tensione, la “bedtime story for the children of the damned” capace di intrattenere e suscitare incubi al tempo stesso. Devo riconoscere che così non è.

Poi c’è Albert, un musicista straordinario e molto prolifico, le sue riletture dei brani dei BÖC sono quasi sempre geniali. Molti pezzi sono letteralmente stravolti, ma in modo sorprendente, che mostra la grande capacità musicale di questo artista fuori dal comune. Le sue riletture arrivano ad essere anche spiazzanti e serve una salda apertura mentale per accettare la “novità” di alcune nuove versioni, so già che ci saranno dei veterofans che criticheranno certe scelte, io trovo questo disco assolutamente geniale.

Dei diciotto brani presenti nella versione cd gli inediti sono solo sei, un po’ pochi, troppo pochi, anche se la cosa ha senso, perché tutto il catalogo del culto tratta la storia di Imaginos e questo è stato come un dare un senso alla narrazione nel suo complesso. Alcuni degli inediti sono interessanti, Albert ha prodotto un grande lavoro, che va visto nella sua interezza e sono certo che questa trilogia assumerà valore nel tempo.

Come negli episodi precedenti ci sono diversi ospiti che arricchiscono il disco, i Dictators (di cui adesso fa parte anche Al) che rileggono Transmaniacon in chiave molto heavy, troviamo Richie Castellano nella epica Mountain Of Madness, il fratello Joe in ETI e altri ancora. Mi piacerebbe fare un commento track by track, ma il materiale è troppo e non voglio rovinarvi il gusto della scoperta. In ogni caso è un disco che va ascoltato senza pregiudizi e senza aspettative (quello che non ho potuto fare io), scoprirete così che si tratta di un grande album, fatto da un vero artista, come ce ne sono pochi!

Alcuni criticano la voce di Albert che sicuramente non è carismatica come quella di Eric Bloom e non è piacevole come quella di Donald Roeser, però è molto americana e chi è abituato ad ascoltare roots rock sicuramente la può apprezzare.

A questo punto, da fan, da nerd, da appassionato “ignorante”, la mia speranza è che un giorno qualcuno voglia fare una versione più heavy, gotica e dark di tutta l’opera, ma credo che questo sia praticamente impossibile, troppo impegnativo, un’operazione che richiede uno sforzo che sarà molto difficile da affrontare. Imaginos è compiuto ma si continua a sognare. GB

Altre recensioni: Incantation; Re-Imaginos; Imaginos II

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