Rock Impressions

CHRIS BEYA ATOLL
Illian, J'Entends Gronder la Terre
Musea

Per i cultori del prog francese il nome degli Atoll non è certo nuovo, ma penso che il gruppo sia sconosciuto ai più. Il polistrumentista Chris Beya riporta in vita l'antico progetto con questo nuovo concept molto epico, che ricorda spesso gli Ange, proponendo dei suoni al passo coi tempi, per cui è difficile parlare di un'operazione nostalgica.

Il sound è un riuscito miscuglio di prog e art rock suonato con grande abilità, soluzioni che spesso hanno il sapore del già sentito, ma che sono comunque capaci di trasmettere buone emozioni.

Illian è un alieno che viene da un'altro pianeta e attraversa lo spazio e osserva le civiltà che incontra. Il viaggio si snoda idealmente in quattordici brani. Apre il brano "Illian", una traccia introduttiva e vagamente space rock che ci immerge in atmosfere oniriche. La successiva "La Route Est Ailleur" è più concreta e ricorda molto il classico prog francese. Il primo pezzo che mi colpisce è "Au Secours de Vos Jours" con i suoi tempi strani e le melodie molto malinconiche. Bellissima e struggente è la breve "Comme Lui", peccato per la durata, ma anche il rock graffiante della traccia seguente non è male. "La Légende de la Foret" è sorprendentemente molto debole, mentre episodi come "Comme S'écoule un Fleuve" sono troppo nervosi. La naturalista J'entende Gronder la Terre" sembra una canzoncina pop e stona decisamente. Il disco continua fra alti e bassi. Bisogna aspettare fino alla seconda parte della delicata e dolce "Le Miroir de Tes Yeux" per sentire ancora delle note che fanno vibrare l'anima. Il finale riscatta le debolezze precedenti con un tris di canzoni varie e riuscite su cui spicca la finale "Galéana #2".

Un disco che piacerà a tutti gli amanti del prog francese. GB

Altre recensioni: L'Océan


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