Rock Impressions

Alessandro Bevivino - I Corti di Verbo Nero ALESSANDRO BEVIVINO
I Corti di Verbo Nero + Disco Samurai
Selfproduced - Angel's Wing
Distribuzione italiana: -
Genere: Acustico / Western Metal
Support: mCD + mCD - 2011
Alessandro Bevivino - Disco Samurai


Questo disco solista di Alessandro Bevivino è il seguito del sorprendente New Rose of Tomorrow and Dead Umplugged uscito col moniker New Branch, in questo caso però si tratta di un mini cd di sette brani, anche se viene completato dal secondo titolo Disco Samurai di altri quattro brani, che in un certo senso formano un’opera unica. Allora è giusto dire due parole su Bevivino, cioè che si tratta di uno dei musicisti più visionari e goliardici che mi sia capitato di incontrare (per adesso solo virtualmente) negli ultimi anni e questa sua libertà espressiva me lo ha reso particolarmente simpatico fin dal primo colpo d’occhio sui suoi lavori.

Come abbiamo già detto nella recensione del suo lavoro precedente, Alessandro propone un mix di country western acustico imbastardito col metallo più energico (attenzione che stiamo parlando sempre di musica acustica), dimostrando che il metal può anche essere suonato in acustico e mantenere tutta la sua forza espressiva, ovviamente non stiamo parlando di decibel e di distorsione, ma di linguaggio musicale, Bevivino è un metallaro e si sente, ma questo non è un difetto, perché proporre la musica ascoltata nei suoi lavori è davvero interessante. A questa ricerca espressiva il nostro abbina uno spirito dissacrante e irriverente, che prende in giro il genere western e si prende in giro usando un inglese volutamente maccheronico nell’artwork, ma al tempo stesso mantiene un afflato sempre molto credibile. Questa è grande musica, più matura rispetto al disco precedente, si sente che il nostro ci crede di più e lo dimostra con una serie di invenzioni e trovate teatrali piene di fantasia.

Il titolo può trarre in inganno, perché non si tratta di una vera soundtrack, anche se mi piacerebbe tantissimo vedere una pellicola con le musiche di Bevivino, ma appunto è musica che si presta ad essere cinematografica e ascoltandolo non è difficile immaginarsi di essere in un saloon a bere il peggior “torcibudella” offerto dalla casa per pochi cents. Ogni brano del cd è una piccola storia sguaiata e dannatamente romantica, che Bevivino interpreta con grande pathos, sia a livello musicale sia come cantato. Francamente faccio fatica a scendere nei particolari, perché i dischi di Alessandro mi piacciono nel loro insieme e mi viene da parlare delle emozioni che suscitano nel mio lato più western, che mi riporta ai tanti film visti fin da bambino, quando l’epopea dei cowboys era un sogno collettivo (insieme ad alcuni altri miti come Tarzan, Sandokan e i b-movies di arti marziali, che spesso avevano un che di western orientale) che oggi tristemente si è un po’ persa nelle nuove generazioni.
Per come la penso io questo è un modo veramente intelligente di fare musica. GB

Altre recensioni: Dead Ballad Session; I Corti di Verbo Nero (Scene Eliminate)
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