I Backyard Babies, band glam punk rock svedese, tornano dopo quasi 20 anni di carriera, con un ultimo scoppiettante (ed omonimo) album. Dopo l’esordio col botto “Diesel & Power”, e i successivi “Total 13”, “Making Enemies Is Good”, “Stockholm Syndrome” e “People Like Us”, datato 2006, torna alla ribalta con un album, “Backyard Babies”, anticipato dal singolo Fuck Off And Die e che pare, già dal titolo, esserne il manifesto creativo ed artistico.

La produzione di Jacob Hellner (Rammstein, Apocalyptica e tanti altri) e un songwriting più maturo e rappresentativo, determinano l’ottima fattura di “Backyard Babies”. Da Degenerated, moderna e tosta, all’inno ‘80s di Come Undone, poi ancora la ricca di echi passati Drool e la semi-acustica Abandon, che rivale il romanticismo malinconico della band per poi ritornare all’incisività con l’energica Voodoo Love Bow. Idiots è cinematografica, e Nomadic di encomiabile finitura lirica e sonora, Where Were You e Back On The Juice sono inni veri e propri all’amore e alla passionalità rock con alle spalle decenni di storia della musica. Eccellenti. C’è persino un accenno al nu-punk con Zoe Is A Weirdo, ed infine la meravigliosa ballata composta da voce e chitarra elettrica di Saved By The Bell.

Esperienza, ricerca rock tra il metal più passionale e il glam primordiale, abilità, potere live, semplicità immediata in ogni canzone per un hard rock melodico accattivante e piacevolissimo, senza eccessive profusioni mielose né assordanti esagerati di grida o banalità. Meravigliosi Backyard Babies. Come sempre! IR

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YouTube: “Fuck Off And Die” videoclip