Rock Impressions

Altare Thotemico - Sogno Errando ALTARE THOTEMICO - Sogno Errando
Ma.Ra.Cash Records
Distribuzione italiana: Venus
Genere: Jazz Prog
Support: CD - 2013


Secondo lavoro in studio per la band Bolognese dei fratelli Venturi, Gianni (voce) e Valerio (basso) e del tastierista Leonardo Caligiuri dopo il debutto del 2009 dal titolo “Altare Thotemico” (Ma.RaCash). La critica mondiale ben accoglie l’ingresso di questa formazione dedita ad un Prog sperimentale italiano in stile Area al mondo discografico. Un approccio alquanto radicato agli stilemi degli anni che furono, grazie anche al flauto di Caligiuri. Ma il tempo passa e la voglia di sperimentare è sempre più marcata. Muta la line up, Davide Zannotti lascia la batteria a favore di Max Govoni e l’innesto di Emiliano Vernizzi al sax e di Gabriele “Legolas” Toscani al violino, rendono la band disposta a varcare la soglia del Jazz Rock. Traghettati dalla sperimentazione vocale di Venturi, gli Altare Thotemico riescono a rinfrescare il sound e a dare ancora più importanza ai testi, sempre in mano al vocalist, fulcro imprescindibile di “Sogno Errando”. Non solo Stratos è presente nella sua fascia culturale, bensì c’è un girotondo nel mondo del Teatro Della Voce, un penetrare dentro la parola, lasciando che il suo significato trasporti la fonetica, ricercata ma anche creata. Dunque voce come strumento e portatrice sana di poesia, una poesia che a tratti schiocca rude, sarcastica, dolce, nervosa e desiderosa di essere vissuta, oltre che capita.

Il viaggio onirico, fra la musica e la mente, viene intrapreso con “Le Correnti Sotterranee”. Fiati in evidenza, Arti & mestieri, Perigeo, Bella Band, Area e tutto quello che fa Jazz Prog italiano anni ’70 ci sbattono in faccia la realtà degli Altare. Suono caldo ed avvolgente sopra interpretazione vocale variegata fra il recitato, il cantato, il fonetico ed il parlato. Le mani di Caligiuri descrivono scale delicate quando si soffermano sulla tastiera del piano, mentre un assolo di percussioni spezza il brano in due. Il violino elettrico è la chicca finale.

“D’Amore E Altri Tormenti” lascia l’argomento terra ed affronta quello annoso dell’amore. Tormentato, malinconico, leggiero e rammaricato, l’amore qui viene cantato con profondità e con la formula Jazz melodica, davvero una gemma che potrebbe anche uscire da un ispirato album di Paolo Conte.

Fanno capolino gli Area nell’intro di “Broken Heart”, un sobbalzo al cuore ai vecchi militanti della “consapevolezza” non lo toglie nessuno. Ma il brano si svolge in maniera differente, uno swing delicato come un velo narra un'altra storia d’amore. Gli occhi si chiudono inevitabilmente all’ascolto del sax che dialoga con la ritmica semplice e delicata, mentre il piano insegue con pacatezza. Di tanto in tanto fra le note fuoriescono gorgheggi di natura araba, altra conferma dello studio allo strumento umano da parte di Venturi.. Ma il tormento porta a gridare, spesso e volentieri la mente si lascia andare e la voce narra il proprio dolore. Il piano disegna armonie vellutate, di una delicatezza a tratti struggente, per poi lasciare il palco al sax di Vernizzi. Questo è uno dei brani più belli della discografia Thotemica, chicca per veri intenditori.

“Petali Sognanti” presenta la prova polifonica di Gianni, sopra una ritmica sincopata solo temporaneamente sferzata da un suono elettronico. Un affresco di mamme che si tengono per mano e che cantano nell’aria già novembrina….nel cerchio allargato del divenire. Questo è l’Etno Folk Thotemico che non lascia adito a restrizioni mentali.

La title track “Sogno Errando” è un altro episodio di notevole fattura, profondamente culturale per ciò che concerne il bagaglio tecnico, una vetrina per gli autori. Succede l’ascolto di “Porpora”, che da solo vale l’acquisto del disco. Caligiuri mette a nudo la propria anima nei tasti del pianoforte…poi….. sorpresa da gustare nel susseguirsi delle parole colorate di Gianni.
Chiude l’album “Neuro Psicho Killer”, un rivoltarsi dentro, fra note ed i ricordi che squarciano la carne e le viscere di chi si lascia trasportare.

Ho parlato troppo, sono sincero, avrei dovuto lasciare molto di più alla sorpresa, perché qui la musica è “totale”, il cantato è “totale”, figlio sia dell’improvvisazione che delle radici culturali dei componenti. Un ritorno spaventoso, assolutamente consigliato a chi fa della musica una fonte di vita e non un semplice usa e getta. Un altro pianeta, fermarsi per capire. MS

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