Il nome di Nazzareno è sicuramente conosciuto tra gli appassionati
della chitarra, non sono mancate le occasioni di vederlo dal vivo
al fianco di nomi importanti del panorama musicale come Jennifer Batten
o Stuart Hamm, un artista che spesso si è messo al servizio
di altri musicisti piuttosto di cercare di apparire. Il motivo è
semplice, Zacconi ama suonare più di tutto, non ha mai cercato
l’esposizione, ha sempre preferito lavorare in “secondo
piano”. Un artista schivo ma incredibilmente bravo. Lungo il
mio percorso ho conosciuto molti musicisti ma nessuno con la passione
per lo strumento come lui. Non parlo in particolare di bravura, di
tecnica, parlo di dedizione, quasi che il suonare sia per lui una
forma di vocazione, un'esigenza primaria.
Questo suo disco strumentale è uscito nel 2018 e lungo quattordici
brani mette a nudo la sua sensibilità artistica. La sua bravura
è fuori discussione, si tratta di un grandissimo virtuoso,
ma in questo disco ha puntato il riflettore sulla bellezza, sulle
emozioni, sulla capacità evocativa che ogni singolo brano può
esercitare sull’ascoltatore. Ne sono chiari esempi i brani dedicati
al fratello, I Meant To Say To You e al padre, Remembering My Father,
veramente toccanti. Ma non mancano anche momenti di goduria come nei
giri vorticosi di Let Me Know Your Dreams. La sua padronanza dello
strumento è ammirevole. Nonostante sia un disco acustico e
interamente strumentale, non si avverte mai pesantezza nell’ascolto,
anzi viene il desiderio di ricominciare perché si ha la sensazione
di non aver scoperto tutto quello che un primo ascolto può
dare.
Da notare che il disco è stato prodotto da Massimo Varini,
che tra gli amanti dello strumento non ha certo bisogno di presentazioni.
Inside My Memories è un disco di chitarra che fa bene al cuore
e ai sensi di ogni vero amante della musica nella sua essenza più
pura. GB
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