Rock Impressions

Yellow Moor YELLOW MOOR - Yellow Moor
Prismopaco Records
Distribuzione italiana: Astarte Agency
Genere: Rock
Support: CD - 2014


Il bassista Andrea Viti (Afterhours, Karma, Dorian Gray) e la danzatrice e compositrice Silvia Alfei (entrambe vantano numerosissime collaborazioni) nel 2009 hanno dato vita a due progetti, i Dual Lyd e il presente. Per questo disco hanno ristrutturato un casale e si sono immersi in un mood creativo, quello che ascoltiamo è quindi un disco nato in modo abbastanza inusuale di questi tempi e devo dire che durante l’ascolto si percepisce che c’è qualcosa sotto.

I due non hanno fatto tutto da soli e alcuni musicisti li hanno accompagnati, Francesco e Guglielmo Capiotti, Philip Romano e Simone Marchioretti. In particolare mi piace sottolineare che Francesco Capiotti fa parte dei Facciascura, che hanno da poco pubblicato il loro album, su cui Andrea ha partecipato.

Il disco si snoda lungo dieci tracce di rock alternativo, che presenta diversi riferimenti, senza copiarne nessuno. Si può partire da Nick Cave e Mark Lanegan, non si può certo non notare qualcosa del compianto Lou Reed, qualche venatura indie e anche di classico rock, fra ballate molto suggestive e spaccati graffianti di modernità. Silvia dà un tocco molto sensuale al progetto, ricordo di averla vista sul palco coi Sursumcorda, come ballerina, in questa veste non è meno intrigante, Andrea dal canto suo ci mette tutto il suo intuito rock, che ha sviluppato lungo tutti questi anni in cui si è speso con ottimi risultati. I pezzi sono tutti interessanti, non ce n’è uno che spicca, perché il disco ha una sua completezza, che si assapora ascolto dopo ascolto e ogni volta da emozioni nuove. Per me è stato una sorpresa, perché non è facile trovare nel nostro panorama un disco cantato in inglese di rock che convince senza sembrare il clone di qualcosa di già ascoltato. In particolare mi sono piaciuti molto i suoni, perché sono avventurosi e molto personali, la ricerca dei nostri ha dato ottimi frutti e fanno di questo lavoro qualcosa di significativo.

Andrea e Silvia hanno dimostrato di essere davvero ispirati e spero che questo disco sia solo l’inizio di una proficua collaborazione, perché se con questo lavoro hanno fatto centro, col prossimo potrebbero davvero lasciare il segno. GB




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