Prog oscuro e gotico dal solido impianto metal e con belle linee vocali.
Un mix potente e devastante a metà strada fra Saviour Machine
e Dream Theater.
La tradizione del progressive abbinata ad atmosfere oscure conta già
una lunga schiera di eroi, non tutti diventati famosi, ma molti di
assoluto valore e in questa prestigiosa tradizione si collocano i
nostri.
Questa terza opera del gruppo finnico è, forse, più
accessibile delle precedenti, ma introduce comunque molti nuovi elementi
sperimentali, rintracciabili nella canzone che da il titolo al disco,
nella sinfonica "Forsaken" o nella dinamica "The Race",
ma ingrediente comune è l'attenzione alla melodia. Il mio brano
preferito è "Elegy of Blood", una song epica e maledettamente
dark, sorretta da un drumming aggressivo, che trascina il brano in
un vortice di emozioni tenebrose. Il disco si chiude con una oscura
piece elettronica di otto minuti e mezzo, davvero inquietante, ma
anche molto poco originale per chi conosce un po' di musica elettronica.
Non è un disco essenziale, ma possiede il pregio, non indifferente,
di sapersi distaccare con coraggio dal prog metal convenzionale e
allo stesso tempo dal gothic metal che oggi va tanto di moda. Un gruppo
personale che merita attenzione. GB
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