Rock Impressions

Writing on the Wall - The Power of the Picts WRITING ON THE WALL
The Power of the Picts
Middle Earth / Repertoire / Akarma
Distribuzione italiana: si
Genere: Hard Rock / Progressive
Support: Lp 1969 - CD
1991 - CD 2007

La casa editrice Akarma è una manna caduta dal cielo. Quanti dischi e quante band sarebbero restate nell’oblio senza l’interessamento di questa scuderia. Fra le tantissime ristampe, ho la fortuna di trovare nel negozio dei dischi, questo dei Writing On The Wall, formazione a sei proveniente dall’underground scozzese.

“The Power Of The Picts” è del 1969 ed è secondo il mio parere, uno dei più bei LP di quell’anno, ovviamente dopo “In The Court Of The Crimson King” dei maestri King Crimson. Quindi avrete capito che sto parlando di Progressive Rock, ma che in quegli anni non aveva ancora questa denominazione, tanto meno uno stile ben preciso. Infatti la musica esibita, propende verso la Psichedelìa tanto di moda in quel periodo, grazie ad artisti come Beatles e Pink Floyd su tutti.

Si formano ad Edimburgo nel 1966 con il nome Yury, che cambia con quello definitivo solo nel 1968. Sono famosissimi a Londra e molti ricordano che addirittura hanno vissuto per un periodo dentro il Club Middle Earth. Hanno una marcata personalità, uno stile ben definito, che confina con il Dark, tantopiù la copertina conferma le atmosfere contenute nel disco. Non mancano comunque motivi divertenti, come ad esempio “Mrs Coopers Pie”. Linnie Patterson ha una bella voce, che ben si integra con l’Hard Prog psichedelico dei brani. Purtroppo morirà nel 1990.

Di fondamentale importanza l’apporto dell’organo Hammond di Bill Scott, specie nei dialoghi con la chitarra di Willy Finlayson. I Writing On The Wall sono una macchina pulsante che si muove all’unisono, una intesa perfetta che trasmette adrenalina a profusione e vi ritroverete a muovere inconsciamente il piede. Nella ristampa Akarma ci sono due bonus tracks, praticamente sono due brani usciti come 45 giri.

Purtroppo la qualità sonora del disco non è proprio il massimo, comunque sufficientemente accettabile. Questa è una occasione da non perdere, riassaporare le vibrazioni degli albori del Rock non è da tutti i giorni. Ascoltatelo e capirete una volta per tutte perché si osannavano questi benedetti anni ‘60/'70. MS


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