Rock Impressions

Witchfield - Sabbatai Zevi WITCHFIELD - Sabbatai Zevi
Black Widow
Distribuzione italiana: Masterpiece
Genere: Dark Rock
Support: CD - 2015


Quando si parla dei Death SS si pensa subito a Steve Sylvester e a Paul Chain, ma in formazione c’erano anche il bassista Claude Galley e il batterista Thomas Hand Chaste. Come succede per gran parte delle formazioni, sono pochi a ricordare bassisti e batteristi. Molto spesso cantante e chitarrista rubano la scena e per gli altri può essere difficile farsi notare. Dico questo perché anche io sono caduto in questo errore: non avevo messo in giusto risalto il fatto che Thomas era stato l’autore principale delle musiche dei Sancta Sanctorum. Oggi Andrea Vianelli, in arte Thomas H.C., pubblica il suo terzo album, il secondo col moniker Witchfield. Thomas ha composto la quasi totalità di liriche e musiche del disco e lo accompagnano una serie numerosa di ospiti. Quello che però emerge è che il suo percorso artistico dimostra quanto il suo contributo sia stato importante anche in passato, benché forse non sia stato ancora riconosciuto.

Un intro claustrofobico apre l’album, come mettere il formaggio sui maccheroni, del resto è fondamentale partire col piede giusto. I brividi scattano col primo vero brano, “Living on Trees”, il perfetto anello di congiunzione tra quanto fatto in passato da Thomas con Paul Chain e il presente. C’è lo stesso spessore tenebroso, lo stesso magico climax, la chitarra perfettamente doom ci cala in un’oscurità totale, i richiami sono molti, gli echi, le vibrazioni, ma soprattutto c’è l’abilità di Vianelli. Subito dopo viene proposta la title track, un doom metal di forte impatto, la quintessenza del genere, davvero Andrea merita di essere considerato alla pari con Paul e Steve, questo brano lo dimostra senza possibilità di dubbio alcuno. “Continent” inizia quasi atmosferica, è un brano dalle tinte prog dove troviamo anche un suadente flauto e poi c’è un cantato femminile stregato e sofferto, che letteralmente incanta inchiodando all’ascolto. Il doom più vero torna nel mid tempo “I Feel the Pain”, il cantato ricorda molto quello di Sanctis Ghoram. “Walk” è un brano a parte, diverso dagli altri, eppure nel contempo perfettamente in linea, quasi fosse una ballata disperata con un buon crescendo. “Wake Up Your Mind” è un brano settantiano come capita raramente di ascoltare, davvero speciale, con dei cori da brividi, poi c’è anche una parte strumentale centrale che farà la gioia di tutti gli amanti di queste sonorità. E se non è classe questa... L’oscurità più malevola torna a regnare nella mefitica “Heart of Soldier”, un down tempo densissimo, che non lascia spazio ad alcuno spiraglio, un preludio di apocalisse. “Falling Star” invece è splendidamente psichedelica, dilatata, potrebbe essere molto adatta anche ad un repertorio space rock, ma in fondo è un brano senza tempo.

Il cd contiene anche un video realizzato da Camilla Muccioli con musiche di Andrea. Il titolo è “La Metamorfosi dell’Anima”. Non è un filmato vero e proprio, ma contiene immagini che scorrono. Ci sono fotogrammi di animali scomposti e colorati, intermezzati da simboli dal sapore esoterico. Oltre agli animali ci sono immagini di mostri fantastici e studi di fisiognomica, su tutto veglia un occhio inquietante e campeggia la frase “La paura di essere diversi”. Le musiche spaziano dal doom a scorribande molto libere, a momenti di puro lirismo, tutte ambientazioni comunque piuttosto dark.

Dei tre ex credo che oggi sia proprio Thomas Hand Chaste a portare avanti la tradizione più dark del vecchio combo, un onere che il nostro sembra reggere con grande proprietà di mezzi. La rivincita del batterista. GB

Altre recensioni: Uno Nessuno Centomila; Sleepless; 3


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