Rock Impressions

White Lightning - As Midnight Approaches + Paradise... At a Price WHITE LIGHTNING
As Midnight Approaches + Paradise... At a Price
Bluestone (1984) /
Angel Air
Distribuzione italiana: -
Genere: Heavy Rock
Support: 2CD - 2009


Fra le band che non hanno avuto fortuna vanno sicuramente menzionati i White Lightning (ex Iron Pig), autori nella prima metà degli anni ’80 di un discreto album di transizione, poi la loro casa discografica fallì e il secondo album “Paradise… At a Price”, realizzato nel ’90 non vide la luce, fino ad oggi, perché la volonterosa Angel Air, specializzata nella ristampa di dischi poco conosciuti, ha finalmente dato alle stampe questa buona testimonianza di heavy rock inglese. In quegli anni c’era una certa confusione musicale in Inghilterra, finito presto il punk, prese piede la New Wave a cui si contrappose l’Heavy Metal, ma ci furono dei gruppi che cercarono di trovare dei punti di unione fra questi generi così diversi e distanti. Penso ad esempio all’album The Cage dei Tygers of Pan Tang, a Love dei Cult e altri ancora meno conosciuti. In questo filone si inserirono anche i White Lightning, anche se molto più sbilanciati verso l’heavy rock.

La prima testimonianza della band è appunto l’album As Midnight Approaches, che viene riproposto con l’aggiunta del primo singolo, di quattro versioni demo e di una live. Il sound della band è decisamente heavy, ma ci sono alcune sfumature, in particolare negli arrangiamenti, che rimandano alla New Wave, non fraintendetemi, sono solo degli accenni, in realtà si tratta di sano heavy, piuttosto melodico, ma che non strizza eccessivamente l’occhio ne al rock americano ne tantomeno alle classifiche. L’apertura del disco è affidata ad una classica anthem song, dal perentorio titolo “Lesson One”, anche se gli arrangiamenti sono già ricercati. Ma ecco che “Danger Man” presenta altre sonorità tipiche di certo punk rock, oggi questi suoni sono molto interessanti, ma all’epoca i puristi li snobbarono ingiustamente. Molto personale la ballata “Blue Horizon”, che rilegge in modo originale un classico blues. L’heavy torna a pulsare forte con “Hypocrite”. Il disco continua con brani tutti di buona fattura fino alla fine, con il singolo dominato dall’intensa “This Poison Fountain”, vagamente prog, a dominare. Comunque la potenzialità rock del gruppo emerge con prepotenza nel brano live proposto a chiusura del disco.

Paradise… At a Price apre subito con un brano aggressivo, potente, forse per un ripensamento sulle melodie del precedente lavoro. Non è un caso, “Under My Skin” rincara la dose e propone un sound decisamente carico di rabbia di voglia di rivincita. Piacevole il blues non convenzionale di “Dealer”, a dimostrazione delle buone doti compositive di questi musicisti. Ottimo l’impatto di “Murder in Your Eyes”, un heavy fatto come si deve. “Civilized Society?” possiede un ottimo senso drammatico, sostenuto anche da una buona complessità ritmica. Stranamente il brano che da il titolo all’album non è in scaletta, ma viene ripescato nelle versioni demo, ce ne sono ben sei e in chiusura troviamo anche la verione live della potente “Nailed”.

Peccato che questa band non abbia avuto fortuna, perché questi due dischi sono belli e avrebbero meritato al pari di tanti che invece si sono ritagliati una fetta di notorietà. Se non altro abbiamo ora la possibilità di riscoprirli con questo doppio cd, che contiene tutto il loro lavoro. GB


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