Rock Impressions

Where the Sun Comes Down - Welcome WHERE THE SUN COMES DOWN - Welcome
Minotauro
Genere: Dark Rock
Support: CD - 2017


Thomas Hand Chaste (Andrea Vianelli), storico batterista della prima line up dei Death SS e di Paul Chain, e inoltre motore di molti progetti tra cui ricordo Witchfield e Sancta Sanctorum, e Alex Scardavian (Strange Here) hanno unito le forze per realizzare questa nuova band, nata sotto l’egida della storica Minotauro, che credo non abbia bisogno di presentazioni. I due si conoscono da molto tempo e quindi era naturale aspettarsi un disco di puro dark rock alla massima potenza, e così è.

In questo lavoro, oltre alla batteria Thomas suona anche tastiere, basso, chitarra e sax, Alex suona la chitarra ed entrambi cantano. In due brani al basso è Claude Galley (anche lui coi primi Death SS e Paul Chain) e in un altro alla voce troviamo anche Sanctis Ghoram, pseudonimo di Piero Gori, il cantante scomparso nel 2004, che per un periodo aveva sostituito Steve Sylvester nei Death SS. Si tratta ovviamente di registrazioni che erano rimaste a lungo inedite.

Come anticipato Welcome è un concentrato di musica oscura, in un certo senso è la continuazione ideale di quanto partorito in precedenza per cui si tratta di un disco che i fans degli artisti ricordati vorranno sicuramente avere e non saranno delusi. Sette sono le tracce proposte, si parte con “Mister Lie” dominata da un riffing cavernoso e psichedelico degno del miglior doom, le parti vocali di Thomas aggiungono sofferenza e pathos, anche se la voce non è proprio suo punto di forza. “Snowin’ Day” è più metal, ma siamo in perfetta continuità col brano precedente, alla voce ora c’è Alex, che convince un po’ di più, poi molto evocativi gli inserti di organo. Anche in questo caso si tratta di un perfetto esempio di dark rock. “Voyage” è funerea e psichedelica, a tratti epica e solenne, uno dei brani migliori del lotto. “Myself” è molto tormentata e allucinata, è di nuovo Alex alla voce e a tratti il suo canto stralunato risulta straziante, del resto se è vero che il testo parla dei demoni interiori, qui sono resi con grande efficacia. La title track è sostanzialmente strumentale, presenta le registrazioni vocali di Ghoram, che sono più che altro vocalizzi (cantato fonetico) innestati su un impianto doom terribilmente ossianico, per certi versi si tratta di una delle pagine musicali più oscure di sempre, tra Trouble e i Black Sabbath più visionari. “Because We Were Fools” è ancora doom fuori dagli schemi, con una ricerca melodica che mi ha colpito, un mix psichedelico di Paul Chain e BOC. Chiude la visionaria “Where the Sun Comes Down”, manifesto di quanto i due amici musicisti stanno cercando di esplorare e cifra artistica di questo album particolare.

Come avrete capito non è una proposta per tutti, ma di certo presenta molti punti di interesse e gli appassionati di queste sonorità non se lo lasceranno scappare di certo. GB

Altre recensioni: Necropolis Railway

Artisti correlati: Thomas Hand Chaste, Witchfield, Sancta Sanctorum, Strange Here




Flash Forward Magazine

Indietro a Ultime Recensioni

Indietro alla sezione W


Ricerca personalizzata

| Home | Articoli | Interviste | Recensioni | News | Links | Art | Chi siamo | Rock Not Roll | Live | FTC | Facebook | MySpace | Born Again |