Due anni e mezzo fa i WOF debuttarono con l'album "Hollywood
Rocks" che ottenne lusinghieri riscontri specialmente in Giappone,
e oggi tornano coi soli Davide Barbieri (vc) e Stefano Zeni (ch) a
figurare sul nuovo platter che vede coinvolti Marcello Suzzani (bs),
Andrea Vergori (tast) e Fabrizio Uccellini (bt), oltre ad una nutrita
lista di ospiti del calibro di James Christian che duetta e partecipa
ai cori (insieme alla moglie e nota cantante Robin Beck) su "Don’t
Walk Away", Rob Marcello (suo l'assolo di chitarra su "No
Mercy") e Michele Luppi (ai cori in alcuni brani).
La produzione di Davide Barbieri e il missaggio/mastering affidato
a Roberto Priori (Danger Zone) sono di ottimo livello e conferiscono
alle tredici canzoni del cd (dodici sul mio promo) il giusto bilanciamento
per far risaltare il buon hard rock melodico anni ottanta dei Wheels
Of Fire che partono benissimo con "Follow Your Heart", sorta
di primi Bon Jovi in chiave hard rock, ed anche il refrain pare uscire
dalla penna di Desmond Child (intro ed outro di tastiere hanno un
vago sapore prog), mentre la successiva "Don't Walk Away"
introduce elementi ed arrangiamenti più consoni al modern rock
più radiofonico senza che ciò ne sminuisca l'appeal.
"Turning Up The Radio" ristabilisce la rotta iniziale e
fa respirare l'aria allegra e colorata della Los Angeles di metà
anni ottanta col suo feeling fra Bon Jovi, Poison ed Autograph (ascoltate
l'assolo di Zeni!), con la ritmata "Pain" (video su http://youtu.be/ywyWxi9iY_E)
ad affrontare tematiche musicali più serie che adattano i modelli
bonjoviani ad una espressività di stampo modern rock (ma non
troppo), così come le sofferte atmosfere di "Web Of Lies"
offrono uno spaccato più personale e maturo del WOF con breaks
strumentali heavy symphonic.
"Lay Your Body Down" torna al divertente party rock in chiave
Poison col suo ritmo saltellante e i suoi cori facilmente memorizzabili,
una rinfrancante pausa spensierata bissata da una "Come Back
Home" più AOR, fra le quali è collocato un brano
costruito sul modello Bon Jovi (era "Crush") farcito con
spunti modern che conferiscono a "Respect" una dimensione
sua. Non poteva mancare un lento romantico ed appassionato, così
Davide e Stefano ci confezionano "Tell Me", tipica ballad
americana radiofonica adeguatamente interpretata da Barbieri e con
ricchi arrangiamenti di tastiere a rendere il tutto più completo.
Pronti per il rush finale? e allora via con "Nothing To Lose"
(immaginate dei Poison con più palle e con Jon Bon Jovi alla
voce), con la più dura e complessa "No Mercy" (ma
sempre diretto e molto orecchiabile il suo ritornello con un gran
finale davvero coinvolgente), con "Yesterday's Gone" cui
i fiati di Claudio Allifranchini, Domenico Granieri e Giovanni Distefano
aggiungono una bella carica aggiuntiva per una canzone che potete
affiancare ad Extreme ed Aerosmith (o White Trash in veste hard rock).
Sono molto contento, soddisfatto ed onorato di poter celebrare i progressi
della scena hard rock italiana che nello stesso giorno vede pubblicato
una doppietta di alto livello qualitativo e si libero definitivamente
della 'sudditanza psicologica' verso modelli stranieri, e mi riferisco
a Lionville e questi Wheels Of Fire. Supportiamoli, compriamo i loro
dischi e facciamoli conoscere e... I have a dream, Wheels Of Fire,
Lionville e Danger Zone (e non dimentichiamo gli Elektra Drive) headliners
al prossimo Firefest o a qualche altro festival europeo/americano...
chissà, a volte i sogni si avverano davvero! ABe
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