Andy West è lo storico bassista dei Dixie Dreggs, sfortunata
formazione di prog americana che ha destato il meritato interesse
solo dopo aver fornito ai Deep Purple il nuovo axeman, tale Steve
Morse.
In questo suo progetto solista si fa accompagnare alla batteria da
Mike "prezzemolo" Portnoy, Rod Morgenstein e Jonathan Mover,
alle chitarre, oltre lo stesso Andy, prestano il loro contributo Toshi
Iseda e Mike Keneally, alle tastiere siedono ancora Andy, Jens Johansson,
Keneally, T Lavitz e Kit Watkins. Una all star band per un disco che
celebra la follia di questo genio musicale.
Nove brani lunghi mediamente cinque minuti, che trovano nella definizione
jazz metal la loro natura più vera. Questo disco è manna
per gli amanti dei Dream Theater e dei Liquid Tension Experiment nelle
loro espressioni più tecniche e virtuose: stacchi mozzafiato,
tempi sconvolgenti e geometrie impossibili sorreggono un album sorprendente,
ma capace anche di momenti di grande intensità.
La funambolica "Mad March" apre il CD in modo aggressivo,
Andy al basso si impone da subito come una killer machine, Portnoy
non si fa pregare e pesta come un indiavolato, mentre le tastiere
giocano a creare delle atmosfere che mi ricordano alcune cose dei
Black Widow. "Meetings" è un brano un po' più
tranquillo, non mancano cambi di tempo e grandi virtuosismi, ma il
ritmo è più accessibile. "Herd Instinct" è
uno dei brani che più mi sono piaciuti per le sue atmosfere
cupe, quasi industriali, un'ottima composizione. Sulla stessa lunghezza
d'onda anche la successiva "Bloomsday", che su un tappeto
ritmico tribale sferza improvvisazioni acide di grande effetto. Da
questo punto in poi l'intensità drammatica del CD subisce una
svolta che prosegue in "Old Meat Frame", in "Memento
Mori" e nella cadenzata "Qubit", che con il suo ritmo
sospeso fa pensare ad un bolero stralunato. "Government"
ci riporta su terreni meno inquietanti, ma le ritmiche complesse non
ci danno pace. Chiude in modo tranquillo la jazzata "Resonate",
se di tranquillità si può parlare in un disco come questo.
Rama 1 va ascoltato con pazienza, ogni volta aprirà nuove porte
verso altre dimensioni, verso nuovi mondi da scoprire, mondi di cui
West sembra conoscere i segreti. GB
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