Ognuno di noi ha degli eroi, uno dei miei è John Waite e non potrei essere obbiettivo parlando delle emozioni che provo ascoltando la sua voce o dei brividi che partono durante le sue canzoni. Io seguo questo cantante dai tempi dei Babys, con cui ha inciso cinque albums più una raccolta di inediti incisi verso la fine degli anni settanta, un gruppo inglese che ha fatto del grande rock americano, ma dalla parte sbagliata dell’Atlantico e che ha saputo imporre ugualmente il proprio sound. Poi ha intrapreso la carriera solista con altrettanto successo, in particolare col singolo “Missing You”, infine ha partecipato al supergruppo Bad English con Neal Schon e con un altro singolo salito al primo posto della Billboard Hot 100.

Ritrovarlo oggi è un piacere personale che non ho bisogno di descrivere. Quello che mi è sempre piaciuto di Waite è che in tutti i progetti ha messo una certa grinta e una grande determinazione, non si è mai fermato a dormire sugli allori di un facile successo, ma è sempre ripartito per nuove avventure. Lo stesso avviene con questa raccolta di brani interamente riarrangiati e di due inedite, la rockeggiante cover di “Highway 61” di Dylan e la ballatona romantica “St. Patrick’s Day” a rappresentare le due anime del nostro, il rock graffiante ed energico e le melodie da sogno. Ci sono brani che vengono da tutta la sua carriera, anche se viene privilegiata la vena melodico romantica, ma in fondo questo è il terreno che ha dato più soddisfazione a questo cantate dalla voce inconfondibilmente bella. La resa dei brani è più scarna e diretta rispetto agli originali, perché John ha pensato in particolare alla loro resa live, ma anche traccie come "When I See You Smile" non perdono il loro fascino.

Questo disco è una promessa di un ritorno in grande stile e chi come me non l’ha mai dimenticato sta già aspettando con trepidazione la prossima mossa. Bentornato John! GB

Live Reportage: 2011