Oggi è sempre più difficile trovare un gruppo di gothic
metal che si faccia notare, un po’ perché il genere è
inflazionato e un po’ perché quasi tutti i nuovi gruppi
scopiazzano i classici, non è il caso di questi tedeschi al
debutto discografico. Il sound dei Von Branden è lento e sinfonico,
molto teatrale e solenne e poco incline a pruriti commerciali e a
melodie dalla facile presa. Siamo in un territorio ai limiti del doom
con una strumentazione abbastanza insolita, che comprende anche un
violino e altri strumenti come sax e pianoforte, il tutto inserito
in un tessuto black metal. Di per se la proposta è piuttosto
originale, il risultato però non mi è parso così
eccezionale, il gruppo si fa notare e merita attenzione, solo che
a mio parere deve maturare, del resto si tratta di un debutto.
I nove brani che compongono il cd sono vari e ben assemblati, il che
denota una discreta personalità, personalmente non ho molto
apprezzato le parentesi più “estreme” parlando
di metal, ma non posso negare che il gruppo sia efficace. Il fatto
è che il cantato maschile, in particolare quello growl è
piuttosto monocorde e davvero poco espressivo. Alcune parti strumentali
sono un po’ prolisse e alla lunga annoiano un po’, ma
sto davvero facendo un esame fin troppo approfondito, che per un debutto
è anche eccessivo. Quello che conta è che i Von Branden
sono riusciti a fare un disco che si fa notare in un genere dove è
sempre più difficile emergere e sono convinto che con un po’
più di esperienza questi ragazzi sapranno fare delle cose molto
interessanti. La personalità di questi musicisti emerge anche
dalla scelta di coverizzare “Winter” di Tori Amos, una
scelta davvero non scontata.
Scherben è un disco acerbo e affascinante al tempo stesso,
un disco concreto che ci presenta un gruppo pieno di idee e che presto
potrebbe dare alle stampe qualcosa di veramente importante, speriamo
solo riescano a progredire, i presupposti ci sono tutti. GB
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