Chi meglio della genovese Black Widow poteva concepire un tributo ad
uno degli scrittori più influenti del secolo scorso? Lovecraft
ha gettato le basi di molta della fantascienza e della letteratura horror
tanto in voga oggi. Per non parlare del peso avuto in tanta musica e
cinema. Insieme a Poe ha veramente rivoluzionato l’immaginario
moderno, riempiendolo di incubi ed oscuri presagi. Seguendo i principi
del “romanticismo”, insieme ad altri scrittori come Bram
Stocker, che dava una lettura molto critica del nascente “scientismo”
e della rivoluzione industriale, questi scrittori visionari non hanno
fatto altro che criticare i mali del loro tempo, trasformando in scenari
che oggi diremmo “da film” i luoghi del degrado e dei sobborghi
più poveri di un paese che non assomiglia al “sogno”
che ci è stato venduto. Mentre il mondo guardava all’America
(ovviamente parlo degli USA) come a un faro di modernità, questi
due “ribelli” ne denunciavano tutti i limiti e mettevano
a nudo crudezze e miserie, usando misteri e paure come metafore di un
decadimento intellettuale di cui vediamo oggi, sempre più chiaramente,
i frutti.
Per dare voce agli incubi e ai sogni più oscuri la label genovese
ha chiamato una serie importante di artisti, con nomi collaudati e altri
più di nicchia. L’apertura è affidata ai Death SS
che propongono un brano mefitico heavy metal molto in linea con il loro
repertorio più recente. Segue Mortiis con la sua elettronica
spettrale qui un po’ più convincente che in altri suoi
lavori. La Janara si producono in una piece molto aggressiva e cattiva,
preferisco le loro composizioni meno rabbiose, in ogni caso il pezzo
funziona. I progressivi Runaway Totem amano le cose difficili e anche
in questo caso propongono un lavoro venato di originalità e solenne
tensione, come sempre una riuscita voce fuori dal coro. Paul Roland
è l’unico artista presente con due brani, un folksinger
molto originale, che con grande efficacia popola le sue composizioni
di inquietudini e ombre. L’Impero Delle Ombra si produce in una
piece in linea col loro repertorio fatto di dark metal, dove il testo
conta più delle musiche. I Segno Del Comando sono sempre molto
personali, il loro dark prog è di grande spessore, quello che
a mio parere presenta il fianco a critiche è il cantato, non
perché Riccardo Morello non sia bravo, anzi, ma un testo in italiano
complesso fa sempre fatica a farsi apprezzare in un contesto rock. I
Soul Of Enoch si producono in un brano sperimentale, dove mescolano
rock ed elettronica. I Salem Cross propongono un metal oscuro potente
con la voce evocativa del bravo Ricky Dal Pane (Witchwood) e le chitarre
taglienti di Nicola Vitale (La Janara), un connubio alle prime uscite,
che fa ben sperare per i futuri lavori.
Il secondo cd si apre con i Witchwood, un gruppo in crescita costante,
un intro spettrale apre ad un brano lento e teatrale di forte impatto,
molto ben interpretato da tutta la band, con Ricky veramente ispirato.
I Vitam Aeternam rappresentano il lato più oscuro ed esoterico
del progetto, i brividi sono assicurati, difficile dire in due righe
la profondità del loro brano, sicuramente una delle vette più
alte di questo progetto. Di Paul Roland abbiamo già accennato,
i Dunwitch propongono un brano di ispirato gothic metal, con due voci
e cori che ricordano canti sacri, una commistione riuscita. I Blue Dawn
hanno un ottimo sound e in questo brano di heavy metal orrorifico infondono
una forte ispirazione. I La Morte Viene Dallo Spazio sembrano una versione
metal estremo degli Hawkwind, portano una ventata di heavy psichedelico
che offre un contributo originale al progetto. Bravi anche La Stanza
Delle Maschere col loro doom sempre puntuale a stimolare pensieri cupi,
anche se lo spoken words non mi fa impazzire. Freddy Delirio o piace
o no, ha uno stile molto riconoscibile, decisamente venato di inquietudine,
che puntualmente infonde nelle sue produzioni e in questo ha pochi rivali.
Incontro per la prima volta i The Magik Way e devo dire che le loro
suggestioni oscure sono davvero inquietanti, dietro questa composizione
spettrale c’è molto più di quanto si può
intuire, una ballata dal deciso sapore esoterico, perfettamente inserito
in questo contesto. L’onere della chiusura è nelle mani
di Eminence Noire, il compianto Sylvain Auvé dei Northwinds ha
composto questo brano nero come la pece, altro vertice del progetto,
che credo avrebbe molto amato nella sua interezza.
Nel complesso devo dire che non tutti i gruppi sono riusciti a creare
con le loro musiche l’atmosfera orrorifica di Lovecraft e in vari
casi i nomi meno noti mi hanno sorpreso più di altri, qualcuno
ha svolto il proprio compito con consumata professionalità, ma
credo avrebbero potuto osare di più. Molto bello il compendio
artistico e testuale, con i lavori grafici di Luca Martinotti, Andrea
Bonazzi e Luca Montagliani. La versione che ho con due cd presenta due
booklet, uno dedicato all’approfondimento del progetto e uno ai
gruppi partecipanti, la Black Widow come sempre si è distinta!
GB
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