Rock Impressions

Ut Gret - Time of the Gret UT GRET - Time of the Gret
ZNR Records
Distribuzione italiana: -
Genere: Avantgarde Jazz / Rio
Support: CD - 1999


Malgrado la band americana di Louiseville sia in attività dal 1981, la discografia non è molto ricca, a dimostrazione di una ponderata scelta sonora. Infatti gli Ut Gret si lasciano trasportare dall'improvvisazione e dalle sonorità di molteplici strumenti e sono attenti a quello che può svilupparsi nel futuro. Sono sempre proiettati in avanti, sia nella scelta dei live, sempre differenti fra di loro, che nella composizione sonora., da qui la necessità di avere molti strumenti nella line up. "Time Of The Grets" è la testimonianza della loro scelta musicale, a cavallo fra Jazz improvvisato, Folk, e band come Magma, Henry Cow e Soft Machine su tutte. Come lascia intendere la dicitura di Ludwig Wittgenstein nel retro del cd, la musica proposta è chiaramente senza tempo, una situazione mutevole proiettata nel futuro. Tutto questo lascia presagire un viaggio virtuale di notevole enfasi emotiva, così la numerosa famiglia Ut Gret ci accompagna in questo percorso. Joee Conroy, Greg Goodman, David Stilley, Henry Kaiser, Gregory Acker, Eugene Chadbourne, Davey Williams, Misha Feigin e Murray Reams sono gli strumentisti.

I dieci minuti che aprono il cd dal titolo "Friend Of The Cow" (titolo tratto da un antico proverbio arabo che sta a significare "un amico è colui che ti riscalda"), mettono subito le carte in tavola. Chitarra acustica, flauto, violino, sax, tastiere, basso.... tanti strumenti che interagiscono in questa arte dell'insieme, dove anche le culture differenti si possono intersecare. Fughe impetuose che si rincorrono e si fermano per poi ripartire a loro volta, un saggio di intesa e preparazione da parte della band. Ottimo il brano jazz con chitarra acustica "Braxton & The Bird", impossibile restare fermi con i piedi all'ascolto, ritmo e tecnica progrediscono di pari passo.

Ho parlato molto di futuro in questa recensione e come lo intendono gli Ut Gret è semplice, prerogativa è sempre mettere qualcosa di nuovo, creare sempre un nuovo linguaggio. Ascoltare "Silly Hat Frontier" è come ascoltare un nuovo linguaggio! Una mini suite di quindici minuti dove gli strumenti parlano e non suonano, solo in alcuni frangenti comunicano con apparente armonia, una grammatica sonora dai vocaboli diversi. Aiutati da una ampia collezione di strumenti, gli artisti si lasciano andare in improvvisazioni comunque rette da un filo logico, quello della ricerca ed intesa. In parole povere totale libertà di espressione.
"Magma Futura" è più orchestrata e già dal titolo è chiaro che si rifà alla band geniale dei Magma, anche se il canto di Misha Feigin qui è in russo anzi che in un linguaggio inventato come fa il maestro francese Christian Vander. Bello lo strumentale interno, nel quale lo spazio è sottolineato dagli effetti eco degli strumenti. A tratti vengono alla mente certe ricerche Pinkfloydiane dalle radici lontane.

"Time & Revolution" alza il tiro, in quasi 20 minuti riesce a raccontare tutto quanto spiegato sino ad ora. Un contenitore sonoro variegato e colmo di cultura, sia etnica che musicale. Chiude un breve brano fantasma con flauto e strumentazioni folcloristiche.

Non è semplice entrare nel mondo degli Ut Gret se non si è minimamente preparati a lasciarsi trasportare, ma quando questo accade, non ne sarà altrettanto facile uscirne. Intanto loro guardano avanti perché il punto focale della band è sempre quello: Che si può fare dopo? MS

Altre recensioni: Recent Fossils; Radical Symmetry


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