Rock Impressions

URIAH HEEP Live in Toscolano Maderno 05/07/02
di Giancarlo Bolther

Grande serata dedicata all'Hard 'n' Heavy ieri sera sul Lago di Garda, uno dei posti più suggestivi della nostra bella penisola e proprio per la collocazione e l'atmosfera la serata si preannunciava indimenticabile.

Di spalla ai veterani Heep c'erano ben tre formazioni italiane: gli Scream, i DGM e i White Skull, purtroppo per impegni di lavoro sono arrivato solo mentre i White Skull avevano già iniziato. Il gruppo con il suo metal piuttosto classico, ha fornito un'esibizione molto tradizionale, con un buon power metal epico, certamente poco originale, ma sempre piacevole.

Ma l'audience, piuttosto matura, aspettava con trepidazione i leoni inglesi, fra il pubblico c'erano persone che li avevano già visti in Italia nei primi settanta, quando avevano suonato con la PFM di spalla, che in quell'occasione vinse il confronto, e si vede la nostalgia scorrere a fiumi. E' strano come gli Uriah siano rimasti un gruppo da culto pur essendo una delle formazioni più longeve, con una discografia impressionante, con dei brani immensi e milioni di dischi venduti.

La prima cosa che colpisce tutti i presenti è lo spirito con cui i cinque salgono sul palco: dei leoni con un'energia incontenibile e con una voglia folle di suonare e di stare a stretto contatto col loro pubblico, voglia che contagia la platea in modo unico. Per me è un concerto per il cuore, per la voglia di ascoltare la musica che amo di più e non mi preoccupo di segnarmi la track list o altre noiose notazioni tecniche. Il repertorio viene estratto saltando dall'esordio Very 'eavy... Very 'umble all'ultimo Sonic Origami in un tripudio di roccioso e travolgente Hard Rock e poco importa il resto, inizio a saltare e a godermi lo spettacolo che per oltre due ore mi regala emozioni che non dimenticherò mai. Mick Box è un chitarrista saldamente ancorato ai seventies e sfoggia uno stile acido con lunghe improvvisazioni di grande effetto, un chitarrismo viscerale carico di feeling. Lee Kerslake fisicamente è ormai la caricatura del ragazzo che nel '70 suonava coi seminali Toe Fat e forse il nome del suo vecchio gruppo è stato di cattivo presagio, ma dietro i tamburi dimostra un agilità sbalorditiva e il suo assolo, ben bilanciato fra tecnica e feeling, è irresistibile. Bernie Shaw è un grande singer con una voce che migliora brano dopo brano. Lanzon è un ottimo tastierista, ma non posso perdonargli la mancanza di un hammond, strumento indispensabile e terribilmente assente, mentre Bolder col basso spinge come un bulldozer e in coppia con Box creano un wall of sound che sbriciola gli astanti.

Gli Uriah Heep sono una band dal grande cuore che si diverte e diverte ancora sullo stage e lo hanno pienamente dimostrato. GB

Recensioni: Totally Driven

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