Rock Impressions

Upsilon Acrux - Galapagos  Momentum UPSILON ACRUX - Galapagos Momentum
Cuneiform Records
Distribuzione italiana: no
Genere: Punk / Post Rock
Support: CD - 2007

Effetto tritacarne. Ecco quanto provato dal sottoscritto all’ascolto di “Galapagos momentum”. I giuovini UA così si comportano colla loro musica: porzioni sanguinolente di punk rock, di metal ultratecnico di derivazione speed, di rock progressivo, il tutto mescolato a dovere con tanta, tanta follia compositiva. Ne derivano le dieci tracce presenti sul dischetto che stiamo anatomizzando, aperte dalla incredibilmente sfacciata (non solo nel titolo…) “Who’s running shit (son of destiny’s child)” (!!!!). Una fusione (nucleare!) perfettamente riuscita, ove convivono senza apparenti stridori King Crimson, Henry Cow, Univers Zero, Meshuggah, Cynic, free jazz figlio degenere di John Coltrane e della Mahavishnu Orchestra. Da emicrania, ve lo assicuro. Tutto ha avuto inizio nel 1997, a Vista, un villaggio rurale a nemmeno un’ora di strada da San Diego.

Il responsabile del gesto insano è il chitarrista Paul Lai, al quale si unirono altri degni compari, fino a giungere all’attuale formazione che, oltre al citato, comprende il batterista Jesse Appelhaus ed il bassista Eric Kiersnowski (sezione ritmica skizzatissima) e l’altra sei-corde appannaggio del forsennato Braden Miller. Debut datato ’99 (“In the Acrux of the Upsilon King”), poi via tuttodunfiato con “The last pirates of Upsilon” (esaltato da tale Thurston Moore della giuoventù sonica!), “Last train out”, “Volucris Avis Dirae-Arum” fino al presente, il primo sotto l’egida dell’attenta Cuneiform Records.

Poco più di quaranta minuti di arditissimi esercizi ginnico-musicali da spaccarsi la colonna vertebrale, se non si è sufficientemente allenati, ove il genio del più visionario Robert Fripp e l’oltraggiosa foga nichilista del punk primordiale vengono asserviti ad un verbo espressivo che sa dosare la propria violenza esecutiva. Ottimo il lavoro svolto dal producer Jay Pellicci (già all’opera con Gravy train e Deerhoof), il quale in coppia col fratello Ian è riuscito nell’impresa di smussare i molti angoli che sfaccettano le personalità dei musicisti, senza snaturarne l’indole. Impresa titanica e riuscitissima, tanto che GM appare come il più accessibile capitolo della discografia di questi discoli, eppur suonando così irriverente ed innovativo! Eccellente! PS: hanno suonato con tutti, ma proprio tutti i più pazzi esponenti dell’ultima frontiera del music-biz: Fred Frith, Anal Cunt (!), Don Caballero, The Black Heart Procession, Trumans Water, The Boredoms… e l’elenco è lunghissimo! AM


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