Disco meditativo, carico di suggestioni ancestrali ed esoteriche, 
            nella migliore tradizione goth instaurata da gruppi come i Dead Can 
            Dance. La Projekt, infatti, si propone come continuatrice dell'opera 
            svolta dalla storica etichetta 4AD, puntando su un dark atmosferico 
            ed umorale, al limite della musica ambient e New Age. 
             
            Il disco presenta tredici tracce con un medesimo filo conduttore, 
            sono nenie dal sapore antico, semplici e complesse al tempo stesso. 
            Possiamo ascoltare influssi medioevali, che si alternano a ritmi orientali 
            e a momenti di chiara ispirazione celtica. La semplicità è 
            data dalla ripetitività, che assume un valore rituale ed evocativo, 
            è voluta e studiata ad arte e alla fine annoia anche un po'. 
            Si percepisce la complessità, invece, dietro la stesura dei 
            brani perché si avverte una ricerca profonda e complessa che 
            pervade tutto il CD. E' questo sforzo compositivo che rende intrigante 
            questo disco. Troviamo liriche in inglese, tedesco e latino, con tematiche 
            care alla tradizione dark, disperate e malsane quanto basta. 
             
            Una proposta ambiziosa che merita di destare interesse. GB 
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