"Loom" è il primo album degli Unmade Bed, band che 
            si ispira per il titolo dello stesso lavoro d'esordio ad una canzone 
            dei Sonic Youth. E i Sonic sembrano essere gli ispiratori primi del 
            gruppo, insieme ad un uso della voce che ricorda moltissimo Syd Barrett. 
             
            Ecco un album nuovo, che trascende dal post-rock sperimentale in influssi 
            atmosferici impalpabili e surreali, riprendendo la psichedelia di 
            Mercury Rev ad esempio, con tappeti sonori esaltanti ed infiniti, 
            che dipingono tele bianche con colori di note assolute. 
            Suggestioni sonore, si direbbe, da “Come Little Rider” 
            a “The Gently Hysteric Cat”, più ritmata ed ipnotica; 
            poi “Madmoony” ammaliante e sospirata, e “Tales 
            From The Mamalade Man (and the lame boy)”, che accresce sensazioni 
            di musica suggestiva ed accattivante, in universi sonori ancora troppo 
            poco esplorati dalla quotidianità musicale. “Sad Son” 
            reminescente ancora dei Sonic Youth e “The Glueing Tenter” 
            silente e maestosa. “Moon Tongue Wood” dal climax ascendente 
            e mefistofelica, e “Rainbow Girl” atipica ed elettrica. 
            In conclusione “A Butter Clock”, ritmata e crescente e 
            “Tremelin”, sempre più psichedelica e shoegaze, 
            un po' jazz, un po' David Bowie e Bijork insieme. 
             
            Eccellente sperimentazione assoluta di scenari palesati attraverso 
            influenze disparate e reminescenze passate. Ottimo! IR 
             
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