Rock Impressions

Universal Totem Orchestra - The Magus UNIVERSAL TOTEM ORCHESTRA - The Magus
Black Widow Records
Distribuzione italiana: Masterpiece
Genere: Dark Prog / Zeuhl
Support: CD - 2009


Il nostro paese è sempre stato ricco di artisti eccezionali, nel senso di “fuori dagli schemi”, che molto spesso si sono dimostrati essere non solo al pari di tanti colleghi stranieri, ma spesso li hanno anche superati in inventiva, complessità e fantasia, anche se quasi sempre non avevano alle spalle gli stessi mezzi economici. In questo senso il secondo album dei trentini UTO non ci sorprende, ma non vorrei essere frainteso, The Magus è un disco sorprendente, un capolavoro di dark prog, che viene prodotto ancora una volta dalla Black Widow che negli anni è diventata un vero punto di rifermento per questo genere, grazie ad un costante lavoro, che continua a dare ottimi frutti e migliora ogni volta. Bellissimo anche l’artwork di Danilo Capua, perfetto per le uscite di questa label e che si dimostra sempre più ispirato.

Il primo ascolto del disco mi aveva lasciato perplesso, certe dissonanze dei cori usate per “De Astrologica” non mi andavano giù, ma si tratta di una suite di quasi venti minuti che contiene delle partiture musicali molto complesse, veramente notevoli e riascoltando più volte il cd mi sono decisamente ricreduto. Come detto siamo in campo dark prog, ma troviamo anche del jazz rock sperimentale e della sinfonica, dell’hard rock, in altre parole viene chiamato in causa lo Zeuhl dei Magma. Condensare in poche righe quanto si ascolta in questo brano è davvero difficile, fra stacchi ritmici, cambi d’atmosfera, virtusismi, fraseggi incalzanti, è tutto un susseguirsi di movimenti emozionanti. Ma tutti e sei i brani proposti nel disco sono mediamente lunghi e tutti molto articolati, per cui è preferibile fare un discorso d’insieme, piuttosto che un’analisi di ogni singola traccia. Quello che appare evidente è il grande lavoro compositivo sottostante, ogni traccia è stata realizzata con una cura quasi maniacale, il cantato è diviso fra la voce impostata di Ana Torres Fraile e Francesco Festi, questo secondo non mi ha convinto molto. I testi sono volutamente oscuri, esoterici e contribuiscono non poco a creare un’atmosfera inquietante.

In definitiva ci troviamo tra le mani un grande lavoro, che conferma l’assoluta importanza della scena dark italiana, che vanta nomi di assoluta grandezza come Paolo Catena, Devil Doll, Sophya Baccini, Il Segno del Comando, Antonius Rex, Malombra, tanto per ricordare i primi che mi vengono in mente, una scena che non ha eguali nel resto del mondo e la Black Widow ha il grande merito di essere riuscita a dare voce a molti di questi artisti e noi ne godiamo i frutti. GB

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