Rock Impressions

Underdose - Diverso Inverso UNDERDOSE - Diverso Inverso
Valery Records
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Alternative Metal
Support: CD
- 2015


Nati nel 2009 gli Underdose hanno bruciato le tappe e dopo poco tempo hanno cominciato a farsi notare in vari contest. Vincono il Rock Targato Italia del 2011, arrivano in finale al Tour Music Fest e al Virgin Radio Battle of the Bands. Sempre nel 2011 pubblicano il primo Ep A Mara Dolce. Nel 2013 segue il singolo “Neve su Marte” che anticipa l’uscita di questo primo album. Il gruppo è un quintetto con Sergio Guida alla voce, un cantante dotato di una voce melodica molto penetrante. Andrea Cribioli si occupa delle chitarre, Paolo Bottini delle tastiere, mentre Tony Patruno e Stefano Colombo costituiscono la sezione ritmica. Lo stile è un alternative metal di forte impatto, cantato in italiano.

Apre il disco “La Sintesi Perfetta”, che è anche il brano scelto per il video. Un coro contagioso non mi dispone bene, sembra un rock italiano vagamente ruffiano, però come entra la sezione più dura la scossa è forte, energia e melodia si fondono in una “sintesi perfetta”. Un’ottima fusione di melodia all’italiana con un rock viscerale moderno e coinvolgente. “Solamente Paura” è una ballad molto elettrica, ancora una volta potenza e melodia si incontrano, colpisce la forza del sound di questi musicisti, che danno una bella botta. In “Buon Compleanno” un testo grintoso sulla difficoltà di relazione si innesta su un tessuto incalzante e trascinante, difficile restare fermi. Interessante “Neve su Marte”, il testo è poetico e fa un bel contrasto con le musiche. “Ospiti” ha un piglio metal che piacerà molto a tutti gli appassionati di questo genere. Con “Le Meraviglie di Alice” la band continua a intrecciare testi non banali con musiche forti, i risultati non sono niente male, anche se l’esigenza di addomesticare l’italiano al rock credo abbia richiesto un notevole lavoro, che ha dato buoni frutti. “Melissa”, “Niente Come Prima”, “Camera 206”, “Artificiale” e la conclusiva “Ombre” sono tasselli dello stesso puzzle, non ci sono cali nel disco, ma le cartucce migliori erano tutte nella prima parte.

Gli Underdose propongono un bel mix. Piace il loro cantato in italiano, piace la loro grinta, piace l’entusiasmo che trasmettono, speriamo che coi prossimi lavori riescano a mettere sempre più a frutto tutte queste buone impressioni. GB

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