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            L’artista romano Karim Federico Sanna è l’artefice 
            del progetto con questo nome particolare. Polistrumentista si è 
            occupato di molti aspetti, lo affiancano il bassista Fabio Fraschini 
            e Dario Vero che ha suonato la slide, il glockenspiel ed ha curato 
            le orchestrazioni. Poi altri appaiono con singoli contributi. 
             
            Galatea è un album dalla forte personalità, mescola 
            molte sonorità pur restando fortemente legato al mediterraneo. 
            Così possiamo trovare il folk, il metal e il jazz che si mescolano 
            e si intrecciano a volte con soluzioni ardite. Ogni traccia del disco 
            ha una propria identità, dopo l’intro “La Bussola” 
            si viene travolti dall’energia di “Anarada”, sorta 
            di taranta rock dal ritmo incalzante e dal testo profondo. I testi 
            sono in lingue diverse, italiano, spagnolo, inglese, a seconda dell’umore 
            e sempre funzionanti. “The Little Matchgirl” alterna con 
            personalità momenti morbidi a impennate ruvide fino a ritmiche 
            prese dal metal. Il flamenco spunta in “Gloria”, ma sempre 
            in un contesto creativo e non scontato. Troviamo quindi grande varietà 
            e al tempo stesso molta coerenza e questo fa pensare che Sanna abbia 
            le idee chiare. 
             
            Personalmente trovo alcuni momenti veramente geniali. Da tempo penso 
            che i nostri artisti debbano cercare di mescolare il “nostro” 
            folk col rock per proporre una musica credibile e al tempo stesso 
            identitaria. In altre parole un “vero” rock italiano, 
            Unalei non solo mostra che è possibile, ma valido e bello da 
            ascoltare. GB 
              
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