Rock Impressions

Umphrey's McGee - Safety in Numbers UMPREY'S McGEE - Safety in Numbers
Inside Out
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Jam Band
2006

Di questo gruppo non si ancora quasi niente dalle nostre parti, mentre in patria (gli USA) sono già delle stelle di prima grandezza, sembrano quasi i Grateful Dead del prog, esagerato dite? Allora vi chiedo, quanti gruppi hanno pubblicato un live quadruplo? Tenendo conto che stiamo parlando di cd? Per me questa notizia è di per se misura della grandezza di un gruppo, come conferma giunta dopo l’ascolto entusiatico di questo sorprendente album. Un’altra definizione che ci presenta questi artisti è “jam band”, che forse non sarà originale ma fa capire che il gruppo dal vivo deve essere davvero strepitoso. Del resto quello che si ascolta in Anchor Drops lascia un certo senso di sorpresa.

I quattordici brani che compongono questo album presentano una sorta di incrocio fra le alchimie zappiane, la musicalità dei Doobie Brothers e un prog concettualmente molto libero, tanto che è quantomai difficile dare delle definizioni o racchiudere gli Umphrey’s in schematismi o categorie. Questi freakettoni amano quindi più di tutto suonare in totale libertà, così troviamo un continuo rimescolarsi di generi diversi e di influenze, ma il tutto è omogeneo grazie ad un manipolo di musicisti che hanno dato veramente una prova di grande proprietà artistica. Infatti ascoltare questi musicisti è anzitutto un piacere. Ma per scendere un po’ nel dettaglio dobbiamo precisare che l’ambito è principalmente quello rock, ci sono parti jazzate e altre fusion, ma il tutto in un contesto decisamente rock e qualche volta anche un po’ duro, senza mai esagerare però. I tempi sono complessi e tutt’altro che facili, nonostante questo non si ha mai l’impressione di ascoltare musica concettuale o difficile, perché i brani si sussuegono con una naturalezza disarmante. Con questo non vorrei aver dato l’impressione che gli Umphrey’s McGee siano un gruppo nostalgico degli anni settanta, perché la loro musica, pur richiamandosi ad un modo di suonare molto settantiano nell’approccio, ha un incedere perfettamente al passo coi tempi e per niente conservatore o tradizionalista.

Non credevo di poter ascoltare nel nuovo millenio un gruppo come questo, ma devo dire che ne sono veramente felice e spero che prima o poi si possa vederli suonare anche nel nostro paese. GB

Altre recensioni: Anchor Drops



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