Rock Impressions

TRW - Rivers of Paradise TRW - Rivers of Paradise
Frontiers Records
Distribuzione italiana: Frontiers
Genere: AOR
Support: CD - 2007

Michael Thompson è uno dei miei chitarristi preferiti, la sua capacità di fondere melodia e potenza è impressionante e non è un caso se ha collaborato con tutti i grandi nomi del music biz, anche italiani, uno spirito indomito che ha prestato il suo talento a così tanti nomi che una discografia è praticamente impossibile (io in quella ufficiale del suo sito ho trovato delle lacune!). Come solista invece non ha prodotto molto, ma ha lasciato il segno con un disco capolavoro di AOR dal titolo Michael Thomposon Band.

In questa nuova avventura si fa accompagnare da Mark Williamson alla voce e basso e da John Robinson alla batteria, due rinomati session men che hanno dato alle stampe un album fortunato nell’89 come Bridge 2 Far, ma anche per loro un elenco delle partecipazioni sarebbe troppo lungo. Se tre musicisti così si mettono insieme per registrare un disco secondo voi cosa li può spingere? Io credo la voglia di divertirsi e di fare musica prima di tutto bella da ascoltare.

Queste sono le caratteristiche di Rivers of Paradise, un album stellare di Hard Rock melodico di gran classe. I fraseggi di Thompson sono di quelli da far perdere le notti ad un chitarrista maniaco, ma la loro grandezza non sta nell’impossibilità di essere riprodotti, ma dalla loro creatività, nel temperamento che esprimono. La sezione ritmica è molto capace e continua a produrre passaggi eccellenti, cosa non sempre facile in un genere che sembra prestarsi poco a complicati giochi ritmici, ma i nostri ci deliziano in più occasioni.

Nascono allora brani come l’elettrizzante title track, fra Toto e Giant, un brano piuttosto duro costruito su un giro blues, ma che offre anche grandi momenti melodici. Assolo da brividi in “Hold On”, una traccia che parte quasi in sordina e cresce man mano che la si ascolta. L’hard rock americano ritorna a pompare in “Indiscretion”, non è proprio un pezzo innovativo, ma la classe dei nostri lo rende molto piacevole. Le ritmiche di “Gonna Be Some Changes” sono così complesse che sembra quasi un brano dai risvolti prog. “Only A Letter” porta finalmente un po’ di romanticismo in questo disco molto elettrico e ancora è la classe che emerge cristallina. Carino anche il giro conciso e diretto di “Hard Time Love”, come anche il rock ‘n’ roll vitaminico di “One Good Woman”, molto classico, una vera citazione, ma proprio per questo divertente. “Love Comes Calling” si lascia ascoltare senza dare grandi emozioni, ma in chiusura troviamo “Alimony Blues”, tutta feeling e blues polveroso per un commiato ad alto tasso emotivo.

Certo i TRW non sono venuti a cambiare le regole del gioco, questo album non è un nuovo classico e loro si accontentano di fare bene quello che fanno, ma magari fossero tutti almeno di questo livello i dischi di AOR e di Hard Melodico. GB

Per un assaggio: http://www.myspace.com/trwroc

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