| Ai più stagionati dei nostri lettori il nome di questa band 
            farà venire in mente quello del famoso Trio Lescano, che negli 
            anni ’40 avevano stregato buona parte del pubblico italiano 
            con le sue canzoncine spensierate a base di swing, foxtrot, tango 
            e altro ancora. Il Trio Marrano, composto da Angela Castellani, Irene 
            Pertile e Diego Carbon, si ispira precisamente al repertorio musicale 
            di quegli anni ricchi di contrasti, anni terribili che venivano resi 
            meno pesanti con queste canzoni allegre e piuttosto innocenti. Ma 
            spesso dietro alla leggerezza di certi testi oggi forse improponibili, 
            c’erano partiture musicali tutt’altro che banali.
 
 Il disco parte con un nostalgico fruscio, poi il trio si mette subito 
            in mostra con un motivetto che risveglierà non pochi ricordi 
            a quelli della mia generazione, poi con “Un Bacio a Mezzanotte” 
            inizia la carrellata di covers, tutte rigorosamente prese dalle hit 
            degli anni che abbiamo ricordato in apertura. Il Trio è accompagnato 
            da Il Quartetto Bellinbusti e da una buona serie di ospiti, che in 
            modo impeccabile hanno ridato vita a queste melodie da molti dimenticate. 
            Si tratta di un tuffo in un passato fatto con grande amore e cura 
            maniacale, non solo per le partiture musicali, ma anche per quanto 
            riguarda vestiti e ambientazioni. La musica è raffinata condita 
            da virtuosismi appena accennati, ma che rendono molto gradevole l’ascolto 
            anche per i palati più esigenti. Ovviamente la parte del leone 
            sono le armonie vocali proposte dal trio, ci sono momenti davvero 
            incantevoli, piccole perle che mettono un pizzico di nostalgia per 
            un’epoca per molti versi memorabile.
 
 Non sarei sorpreso se questo revival dovesse riscuotere un discreto 
            consenso, in fondo si tratta di melodie che in buona parte sono entrate 
            di diritto nel nostro bagaglio culturale ed emotivo e penso che in 
            fondo siano davvero in pochi a non averne mai sentita almeno una, 
            magari cantata da un nonno in vena di ricordi. GB
 
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