| Viaggiatori… 
            che bel nome per una band, quante volte parlando della musica abbiamo 
            usato il viaggio come metafora? Viaggio della mente, ma anche viaggio 
            nel vero senso del termine, perché la vita in fondo è 
            un viaggio e la musica in questo ci accompagna, spesso in modo così 
            intimo che essa stessa diventa viaggio.
 I Travellers sono un nuovo progetto di un vecchio leone polacco, il 
            tastierista Wojtek Szadkowski (Collage, Strawberry Fields, Peter Pan 
            e Satellite), che i più attenti di voi forse conoscono o almeno 
            ricordano qualcuno dei suoi progetti precedenti, ma questo è 
            poco importante. Poi nei Travellers troviamo la voce emozionante della 
            conturbante Robin (Strawberry Fields), completano l’organico 
            la chitarra di Grzegorz Leczkowski e il basso di Krzysiek Palczewski. 
            Il genere proposto da questi musicisti è un mix di molte influenze 
            diverse, che vanno dal pop evoluto inglese, al prog, alla musica etnica 
            e anche altro.
 
 L’album è composto da sei brani piuttosto articolati, 
            pur non avendo la complessità propria del prog, ne abbracciano 
            spesso la filosofia sperimentale, non puntando mai a soluzioni banali 
            o scontate, ma cercando un linguaggio quanto più personale 
            possibile. Ecco allora l’iniziale “Magic” che ci 
            accoglie con suoni quasi space rock, si capisce subito che la pasta 
            di questi artisti non è comune, mi vengono in mente le melodie 
            morbide dei Magenta, ma il brano è ricco di situazioni diverse. 
            La seguente “Letter to God” mantiene la stessa fantasia 
            e così anche i brani restanti, verso la fine dell’album 
            alcune situazioni non sono proprio coinvolgenti e il gioco diventa 
            prevedibile, ma resta un album che si staglia una buona spanna sopra 
            le uscite attuali. Non sto parlando di disco eccezionale, ma di musica 
            molto ben congegnata, che può piacere ad un pubblico prog di 
            larghe vedute o a chi vuole ascoltare musica di classe senza essere 
            troppo impegnata o cervellotica. GB
 
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