| I Fields of the Nephilim hanno fatto scuola e questa è l'ennesima 
            formazione di seguaci, che non sa aggiungere nulla di nuovo con questo 
            secondo CD.
 
 Le aggressioni sonore inframmezzate con un canto femminile di stampo 
            classico sono ormai una consuetudine. Fa quasi pena, se non fosse 
            che provoca una forte irritazione, ascoltare l'ennesimo combo di gothic, 
            che alterna metallo cupo e pesante ad atmosfere sinfonico meditative.
 
 Ma dove è finita la fantasia e il romanticismo dei gruppi degli 
            anni ottanta? Possibile che le nuove formazioni non sappiano far altro 
            che copiarsi fra di loro? Che senso ha riproporre sempre la stessa 
            minestra, senza neanche una soluzione inedita? Può bastare 
            la solita copertina ammiccante, per far vendere un disco come questo?
 
 Se non fosse che non trovo una briciola di originalità, il 
            disco sarebbe anche bello, ascoltate "Driven Through the Ruins" 
            o il brano che da il nome al disco "Profoundemonium" e potreste 
            anche decidere di comprare il CD, ma ricordatevi che fra meno di un 
            anno questo capolavoro di banalità non lo ascolterete più! 
            GB
 
 Altre recensioni: A 
            New Dimension Of Might
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