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            La 
            Lion Music è divenuta una radicata e qualificata scuderia di 
            band Metal Prog e aggiungo io, mediamente di elevato spessore artistico. 
            I tedeschi Tomorrow’s Eve sembrano aver trovato uno spedito 
            ruolino di marcia, dopo “Mirror Of Creation II” del 2006, 
            “The Tower” (EP) del 2007, è la volta di “Tales 
            From Serpentia”. In realtà questa è la loro quarta 
            fatica, dopo l’esordio dal titolo “The Unexpected World” 
            del 1999.
 Sopra riffs pesanti, la voce melodiosa di Martin Le Mar ci introduce 
            nel mondo dei sogni. Ci racconta di storie nascoste nei meandri della 
            mente, un viaggio introspettivo che si divincola dentro le nostre 
            sensazioni. Sogni dunque, non solo incubi, ma questa parola “Sogni” 
            nel Metal Prog la ritroviamo troppo spesso. Il “Teatro Dei Sogni” 
            per eccellenza è il punto di riferimento per il buon 80% delle 
            band del genere. Neppure i nostri tedeschi esulano da quel trito riferimento, 
            forse anche troppe le analogie con la band di La Brie.
 
 Ora non ci resta che capire cosa si vuole ascoltare dal Metal Prog, 
            se le classiche scale tecniche con tanto di voce melodiosa al di sopra, 
            o se invece si è alla ricerca di nuove sonorità o quantomeno 
            di contaminazioni di stile. Non sta comunque a me deciderlo. In “Tales 
            From Serpentia” non ci sono novità, tutto è nello 
            stile canonico del genere, ma è davvero fatto bene! L’esperienza 
            annosa della band fuoriesce allo scoperto ad ogni brano, con gusto 
            ed eleganza. “Nightfall” sembra un brano tratto da “Images 
            And Words”, soprattutto nell’arrangiamento delle tastiere. 
            Questo è il life motiv di tutto il disco.
 L’ottima produzione esalta i suoni, ben calibrati anche gli 
            strumenti, per un insieme d’impatto. Un ottimo mix fra potenza 
            e melodia, come in “The Years Ahead”.
 Molto bella “No Harm”, un richiamo questa volta agli Arena 
            di Mick Pointer, anche se nella realtà questo è uno 
            dei momenti più caratteriali dell’intero disco. Sogno 
            - realtà, l’eterno alternarsi della vita, quando le sensazioni 
            oniriche si mescolano con i fatti. I Tomorrow’s Eve colgono 
            questo sunto e lo trascrivono in musica, altro esempio del concetto 
            è “Remember”.
 Ritroviamo “The Tower”, brano dell’EP del 2007 e 
            a concludere la suite di venti minuti che non poteva mancare, come 
            in tutti i lavori Prog che si rispettino, che qui porta il titolo 
            di “Muse”.
 
 Questo è il sunto di “Tales From Serpentia”. Chi 
            ama il canonico Metal Prog troverà questo disco semplicemente 
            splendido, un lavoro che ovviamente consiglio anche io a tutti, personalmente 
            però comincio a stancarmi di questo stagnamento compositivo, 
            che sia nato ufficialmente il Metal NoProg? Ma in fin dei conti basta 
            che sappia emozionare, perché la musica è emozione… 
            ma si, va bene così! MS
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