Rock Impressions

Todesbonden - Sleep Now, Quiet Forest TODESBONDEN - Sleep Now, Quiet Forest
Prophecy
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Neo Folk - Metal
Support: CD - 2008

I Todesbonden sono nati su impulso della cantante Laurie Ann Haus (Autumn Tears) e debuttano con questo interessante album. La band si inserisce nella schiera di gruppi che si dedicano ad un metal ricco di riferimenti folk darkeggianti, con un cantato femminile angelico, che a tratti ricorda gli Edenbridge, con questa premessa i nostri non sembrano essere molto originali, in realtà la loro musica non è assimilabile più di tanto ai gruppi che trattano questi temi musicali e il disco risulta molto piacevole e intrigante.

Fin dall’iniziale “Surrender to the Sea” si avverte un aura di magia, dove la forza della natura subentra a rendere memorabile quanto creato dai Todesbonden. Se il cantato di “Surya Namaskara” ricorda moltissimo un incrocio fra quello soprannaturale di Lisa Gerrard e quello fortemente evocativo di Francesca Nicoli degli Ataraxia, è il tessuto sonoro, una specie di bolero metallico, a fare la differenza. “Trianon” è un po’ leziosa, con i sui richiami neoclassici e un cantato che in certi momenti ricorda quello gregoriano, ma nel complesso è ancora un’ottima prova. Ma non voglio perdermi nei meandri di un track by track, addentrarsi in questo disco è come fare una passeggiata nella foresta di Broceliande, dove il cammino ora è riposante e poetico, ora è aspro e faticoso, dove si possono trovare ruscelli riposanti e dove spesso piove e bisogna ripararsi, un posto che, al di la delle leggendo che lo animano, infonde sempre una senso di mistero e di fragilità, amplificato dalla dura roccia del suolo che è ricca di ferro e ci fa sentire piccoli e indifesi.

Questi sono i Todesbonden, un gruppo che sa riempire di poesia la propria musica, ma che in certi momenti e duro come il ferro, perché la natura è madre, ma è anche terribile con il suo ciclo inesorabile a cui nessun essere vivente può sfuggire. Sleep Now, Quiet Forest è un album sorprendentemente ricco, che le mie parole non riescono a descrivere fino in fondo, ma spero almeno di avervi messo un po’ di curiosità. GB

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