La band del talentuoso chitarrista Karl Groom è sinonimo di qualità da sempre, mai un passo falso nella carriera. Il Metal Prog proposto è sempre melodico, a volte al limite dell’Hard Rock e quando meno te l’aspetti arriva sempre l’idea giusta. Nessun disco è un “Clone” di un altro (scusate la battuta, chi li conosce…), pur sempre rimanendo legato ad una sonorità riconducibile rapidamente a loro. I Threshold crescono anno dopo anno, arricchendo il gia ricco bagaglio personale con nuove trovate che in questo caso vengono rappresentate da piccoli e gradevoli interventi elettronici. E ce n’è per tutti i gusti in “Dead Reckoning”, davvero un contenitore di molteplici stili, dal Prog al Metal, al Pop fino all’Hard Rock ed il tutto con una semplicità così disarmante, tanto da non farsene nemmeno accorgere.

Pensate che nell'iniziale "Slipstream" c'è del Growling, del Trash ed un ritornello a dir poco radiofonico, malgrado tutto l'insieme sembra naturale così com'è, pure con i richiami ai Dream Theater. Ritornello Hard Rock per "This Is Your Life", con tanto di chitarroni affilati e ancora una volta riconducibile alla classica melodia Threshold, consolidato marchio di fabbrica. "Elusive" alza il tiro e si addentra nel labirinto del Prog Metal contaminato dal Power e da qualche suono campionato. Ai nostri non manca di certo il coraggio di mettersi in discussione, questo atteggiamento agli orecchi del sottoscritto guadagna punti. Non c'è un pezzo guida in tutto il disco, anche se personalmente prediligo le mini-suite come "Pilot In The Sky Of Dreams", "Flighting For Breath" e "One Degree Down", ma queste sono soltanto sfumature.

La produzione è sfavillante ed il suono ti entra dentro fisicamente. "Dead Reckoning" è dunque l'ennesimo passo avanti della band e sono convinto che questo non si arresterà. Parliamo di capolavoro? Solamente sfiorato e presto sono certo che ne ascolteremo delle belle, è matematico, no? MS

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