| La Musea continua felicemente a credere negli artisti del Sol Levante 
            che hanno abbracciato la musica progressiva. Questa nuova formazione, 
            se da un lato soffre il condizionamento artistico del mondo occidentale, 
            d'altro canto dimostra un'abilità compositiva che la rende 
            comunque molto interessante.
 
 Troviamo follie Crimsoniane miscelate a musica classica e pomposa 
            con una sezione ritmica molto rock, un miscuglio piuttosto originale, 
            ma i pezzi presentano una tale varietà stilistica che cercare 
            di trovare delle definizioni per poterli contenere tutti è 
            impossibile se non deleterio.
 
 Una volta tanto devo anche riconoscere che il cantato in lingua giapponese 
            non mi ha infastidito come, invece, è successo per i lavori 
            di altre bands. La formazione è un po' anomala, sembra più 
            un progetto che una band, il nucleo centrale è composto da 
            tastiere, flauto, basso e batteria e vede il contributo in alcuni 
            brani, in qualità di special guests, di due chitarre, due violini 
            e di un'altra tastiera.
 
 Era un bel po' che non mi capitava di ascoltare un brano incentrato 
            su di un clavicembalo come troviamo in "Beyond the Wall of Time". 
            Da segnalare è anche l'incantevole ballata medioevale "Summer 
            Night Dream", mentre la successiva "From the Dark Side" 
            ha un incedere quasi felliniano con la sua serena nostalgia. In finale 
            troviamo un altro brano stupendo nella sua delicatezza e poesia.
 
 Un disco piacevole, ben suonato e una volta tanto anche piuttosto 
            originale, che volete di più? GB
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