|  
            Non mi aspettavo di poter trovare ancora un disco di epic power prog 
            metal capace di emozionarmi come questo degli americani Theocracy. 
            La band nasce come one man project di Matt Smith che si occupa di 
            tutto e pubblica un primo lavoro nel 2003 che si fa subito notare, 
            ma a distanza di pochi anni rieccoci con una formazione completa e 
            questo nuovo e sorprendente disco. Non c’è molto da aggiungere 
            sulla storia di questi artisti se non che sono un gruppo di Christian 
            Metal, il loro sound è un riuscito mix di Iron Maiden, Stratovarious, 
            Blind Guardian, Helloween, Rhapsody, tanto per dare qualche riferimento, 
            ma con una spinta vitale non comune.
 
 L’intro è un classico giro di tastiere che lancia il 
            giro di chitarre che costituisce l’ossatura di “A Tower 
            of Ashes”, un brano in doppia cassa che fa solo da antipasto 
            a quanto ascolteremo in seguito. L’impressione è subito 
            positiva, grandi cori. “On Eagles’ Wings” prosegue 
            con lo stesso stile epico, serrato e incalzante, l’arma vincente 
            sono ancora le melodie contagiose e vitali, che sono il vero punto 
            di forza e il segno distintivo di tutto l’album. Con “Laying 
            the Demon to Rest” il gruppo mostra di essere capace anche di 
            comporre buoni brani rallentati e dal grande senso drammatico, l’atmosfera 
            si fa plumbea, ai limiti del dark e coi quasi dieci minuti del pezzo 
            si possono incominciare gustare anche le qualità più 
            prog della band, ci sanno davvero fare. Un bel giro di chitarra acustica 
            apre “Bethlehem”, una power ballad intensa e ancora una 
            volta dominata da bellissime melodie vocali dal gusto epico. Chi mi 
            legge abitualmente sa che non amo molto l’uso eccessivo della 
            doppia cassa, tranne quando è molto variato, ma nel caso di 
            questi Theocracy mi piace e “Absolution Day” scorre che 
            è un piacere. Il disco presenta una buona unità compositiva 
            e i brani “The Writing in the Sand” e “Martyr” 
            proseguono senza presentare grosse novità rispetto al repertorio 
            precedente, ma non c’è un brano brutto o sotto la media. 
            Apoteosi finale con la suite “Mirror of Souls”, che supera 
            i ventidue minuti di follie metalliche, ricalca un po’ i brani 
            dei Maiden tipo “Hallowed Be the Name” o “Rhyme 
            of the Ancient Mariner”, partiture epiche e vagamente prog che 
            si intrecciano in un tessuto molto teatrale di grande spessore.
 
 Se ogni tanto vi piace ascoltare del metal, avvicinatevi senza timore 
            a questi “devoti” metallari, vi toccheranno il cuore con 
            le loro melodie e con la potenza del loro sound epico e celestiale. 
            Davvero sopra le righe. GB
 
 Sito Web
 |