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            I Thanatoschizo rappresentano la realtà lusitana più 
            nota in ambito alternative, esclusi ovviamente i best-sellers Moonspell. 
            Attivi da un decennio, hanno perfezionato il loro stile, andando ad 
            abbracciare generi diversi ed apparentemente incompatibili, quali, 
            agli estremi, death metal e world music. Un approccio davvero progressivo!
 
 L’opener “Thick ‘n’ Blurry” è 
            paradigmatica al proposito: vocals maschili gutturali e pulite, femminili 
            melodiche (la bravissima Patricia Rodrigues), a cavallo di un magma 
            soniko devastante nel suo incedere pachidermico. “L.”, 
            col violino dell’ospite Tim Harris (Estradasphere) ribadisce, 
            se ce ne fosse bisogno, il concetto che sta alla base del loro pensiero, 
            essendo strutturata su chitarre agili (Eduardo Paulo che è 
            pure il cantante e Guilhermino Martins) e su una sezione ritmica tempestosa 
            (Miguel Angelo al basso e Paulo Adelino alla batteria), senza dimenticare 
            le imprescindibili tastiere di Felipe Miguel. Apriamo una parentesi 
            sulla vicenda del sestetto. Nati nel 1998 coll’intento di produrre 
            musica personale ed unica, i TS hanno pubblicato fino ad ora quattro 
            dischi, comprendendo nella lista il presente, ed un EP, incidendo 
            per Rage Of Achilles e Pandemonium Records, ottenendo ottime recensioni 
            da testate quali Metal Hammer e Kerrang!, e compiuto tour a fianco 
            di Orphaned Land, Katatonia e Finntroll.
 
 Nel 2004 i lettori della rivista portoghese Loud! li hanno votati 
            seconda miglior band nazionale, come sopra riportato alle spalle dei 
            Moonspell. “Zoom Code” rappresenta la conferma di quanto 
            operato fino ad oggi, e l’estrema varietà stilistica 
            da loro professata, senza porre limiti alla creatività, viene 
            vieppiù fortificata da queste undici canzoni. “Hereafter 
            path” mi induce a ripetermi, sottolineando l’aggettivo 
            prog, componente fondamentale del credo sonoro dei Thanatoschizo, 
            pronti ad aperture melodicissime in “Pleasure pursuit”, 
            od a inserire ritmiche tooliane in “Pale blue perishes”. 
            Non vi saranno concesse distrazioni, sarete semmai obbligati a seguire 
            con attenzione lo svolgersi della track-list. La produzione di Luis 
            e di Paulo Barros contribuisce alla netta affermazione di “Zoom 
            code”, album che esplora dimensioni musicali ove la convenzione 
            è ridotta a semplice teorema. AM
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