Rock Impressions

Sutuana - PerdutaMente... SUTUANA - PerdutaMente...
Selfproduced
Distribuzione italiana: -
Genere: Hard Rock
Support: CD - 2008

I mantovani Sutuana sono insieme dal 2006 e alle spalle hanno un curriculum simile a tanti altri gruppi e tanta grinta nelle vene. PerdutaMente… è il loro primo album autoprodotto, che segue la realizzazione di un paio di demo e mostra il passaggio da un repertorio di cover ad uno di canzoni proprie. Quando si è di fronte ad un’autoproduzione bisogna sempre ricordarsi che non si possono fare paragoni con lavori più professionali, questo non deve essere ne un limite, ne una giustificazione, ma in questi casi ha poco senso parlare di certi dettagli tecnici, bisogna essenzialmente concentrarsi sul songwriting e sulla bravura dei musicisti.

PerdutaMente… si compone di tredici brani più un brano nascosto. Il sound ricercato dalla band è un mix di hard rock moderno e vecchio stampo, come dire un piede nel passato e un occhio nel futuro, settanta, ottanta, novanta e nuove sonorità si mescolano alla ricerca di un risultato personale e meno scontato di quanto si potrebbe immaginare. C’è tanta passione e tanta voglia di suonare in questo disco, che ovviamente ha anche tanti difetti, ma questi sono quasi tutti di carattere tecnico e il gruppo ha tutto il tempo per migliorarli, adesso più che altro deve fare esperienza e crescere.

Comunque le influenze che pesano maggiormente sono soprattutto due: gli anni ’80 e il crossover, la prima emerge abbastanza chiaramente nell’unica cover presente sul cd della celebre “Hush” (un classico dei Deep Purple), che, a mio avviso, la band rende in modo troppo ottantiano, facendo perdere al brano quel calore tipico degli anni ’70, la seconda emerge molto bene nel brano “Faith (No More)” che guarda caso sembra proprio una sorta di tributo ad uno dei gruppi più influenti del movimento crossover. Comunque sia la band mostra una buona coesione e alcune buone idee compositive, i suoni sono saturi e potenti a volte quasi Stoner e questo mi piace molto, ma la costruzione dei riffs è varia e tiene conto di fattori diversi, questo emerge con chiarezza fin dall’iniziale “Roccia”. Il cantato è per lo più in italiano, scelta non semplice, ma che i Sutuana sembrano gestire bene, grazie anche alla buona timbrica del cantante.

L’impressione generale è piuttosto buona, i Sutuana hanno dimostrato tanta grinta, un discreto songwriting e anche una certa originalità, certo ci sono molte cose su cui la band può lavorare per migliorare, ma sono sicuro che con l’esperienza andranno a posto da sole. GB

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