Rock Impressions

Soniq Circus - Reflections in the Hourglass SONIQ CIRCUS - Reflections in the Hourglass
Progress Records
Distribuzione italiana: no
Genere: Prog
Support: CD
- 2011

È passato un po’ di tempo dal debutto di questa band, uscito nel 2007, e la ritroviamo oggi con una formazione completamente stravolta, il singer Calle Lennartsson ha lasciato e il chitarrista Marcus Enochsson ha assunto anche questo ruolo, anche il tastierista Mathias Beckius ha lasciato e il suo posto è andato a Marco Ledri. Con questa nuova line up la band ha trovato una nuova dimensione, più personale e matura. Le influenze più vicine all’hard rock sono diminuite a favore di un prog molto più classico, al di là di questo la band non ha stravolto il proprio stile, ha solo aggiustato il tiro, dando vita ad un risultato più personale.

La track list si compone di otto brani mediamente lunghi, che superano spesso i sette minuti e mezzo, tranne in due casi. Ma questo è solo un dato di natura statistica, musicalmente il discorso esula dalla durata delle canzoni. “Inside the Hourglass” apre con una punta di nervosismo e tensione, il sound è ricco, ci sono geometrie ritmiche complesse e melodie ricercate, la voce di Marcus si sposa bene, del resto aveva già cantato in un brano sul precedente album. “Formula” è ancora più intricata, ma anche più propriamente prog se volete, una vera piece de resistance. Non meno complicata è “Actor”, mentre “Shadow Dance”, che è molto carina gioca con dei controtempi un po’ prevedibili, meglio la costruzione melodica. “Childbirth” è una specie di intermezzo per le tastiere di Marco, che ha così modo di mettere in luce tutto il suo talento. Il disco continua con altri buoni brani, come la lunga “By the Heartshaped Lake”, che contiene un po’ tutti gli elementi che caratterizzano questo gruppo, oppure “Learning to Talk”, che offre comunque, anche se più breve, una buona panoramica delle doti dei Soniq Circus. Chiude “Outside the Hourglass 4am” con delle belle melodie, meno nervosa delle precedenti, ma non meno intensa.

Forse a questa band manca ancora un brano che spicchi e si stampi nei cuori, ma di sicuro sono una band matura e ricca di idee, e si sa, le idee sono come il buon vino, invecchiando…, noi ovviamente li terremo d’occhio. GB


Altre recensioni:
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