Rock Impressions

Sol Invictus - The Cruellest Month SOL INVICTUS - The Cruellest Month
Auerbach Tontrager / Prophecy
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Folk Apocalittico
Support: CD - 2011

Credo che i Sol Invictus di Tony Wakeford (ex Death in June) non abbiano bisogno di grandi presentazioni, sono semplicemente la band più importante della scena folk apocalittica. Mancavano dal mercato da circa sei anni e questo è il loro diciassettesimo album, il primo per la succursale della Prophecy, la Auerbach Tonträger.

Il nuovo disco ci riporta al tipico sound che ha reso celebre il progetto di Tony, ballate folk pervase da un senso di mistero e da una inquietudine sofferta, da un senso di pessimismo imperante, questa volta incentrate sul tema spinoso della crudeltà. Bastano i suoni acidi e disturbanti, quasi industrial, che lanciano il violino carico di malinconia di “Raining in April” per capire che Wakeford è in forma smagliante, poi c’è il testo glaciale, i ritmi tribali, l’amalgama è carico di una tensione mortale, che si conferma brano dopo brano lungo tutto il cd. “To Kill All Kings” rincara la dose del brano precedente, spingendo ancora più a fondo verso un baratro di disperazione, che diventa quasi rabbia. A questo punto arriva uno dei brani più propriamente folk del disco, “The Sailor’s Aria”, che sembra proprio uno tradizionale irlandese (e forse lo è). Il canto dei gabbiani accompagna l’ascolto di questo pezzo e continua nella seguente “Fools’ Ship”, che ritorna ad offrire un mix dal sapore piuttosto intenso, ci sono sonorità che mi hanno riportato indietro alla migliore dark wave degli anni ’80. “Toys” è uno dei brani più teatrali del disco, un momento carico di tensione e di buone idee. Mi fermo qui col track by track, per non togliervi il gusto di scoprire le altre gemme di questo disco molto intenso.

Il disco offre tredici brani uno più penetrante dell’altro, la vena poetica di Tony è particolarmente ispirata, il tutto fa di questo album un nuovo tassello della discografia dei Sol Invictus da cui non si può prescindere, una nuova gemma di folk apocalittico. GB


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